Nba: New York sogna LeBron, Wizards e Thunder cambiano coach

di Dario Ricci

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28 novembre 2008

Panchine che saltano, la rivoluzione in casa Knicks, le prodezze dei soliti noti e di qualche sorpresa: settimana intensa quella vissuta all'ombra dei canestri a stelle e strisce...

La storia della settimana – Chi lo ha detto che nell'Nba non esonerano (quasi) mai un allenatore? In sette giorni sono state ben due le panchine che hanno cambiato padrone. Agli Oklahoma City Thunder (gli ex Seattle Supersonics) non è bastato traslocare per ritrovare gioco e risultati. E allora il "tuono" si è abbattuto sul coach PJ Carlesimo, reduce lo scorso anno da 20 vittorie e 62 sconfitte. E l'inizio della nuova stagione – 1 vittoria su 13 partite – non prometteva meglio... Per Carlesimo si tratta del secondo esonero in carriera, dopo quello del 1999-200 a Golden State (dove il coach aveva anche subito un tentativo di ...strangolamento in una rissa con Latrell Sprewell!). A guidare i Thunder ora il suo ex assistente, Scott Brooks. Stesso destino per Eddie Jordan, coach dei Washington Wizards: senza Arenas e Haywood infortunati, ha vinto appena 1 gara su 11, peggior partenza dei capitolini dal 1999. Al suo posto Ed Tapscott.

Il "cerco&offro" dei Knicks – New York ha i giocatori contati (tanto che coach D'Antoni avrebbe chiesto anche all' "emarginato" Stephon Marbury di scendere in campo, ricevendo un secco "no, grazie" come risposta...), ma sta lavorando per il futuro. Da qui le cessioni di Zac Randolph e Mardy Collins ai Clippers in cambio di Cuttino Mobley e Tim Thomas, e quella di Crawford a Golden State per di Al Harrington. Mosse per abbattere il monte-stipendi in vista dell'estate 2010, quando sul mercato saranno free-agent ragazzotti come Nowitzki, Wade, Bosh, LeBron James...

Il Prescelto e la Grande Mela – Proprio LeBron ha fatto in questi giorni la sua apparizione al Madison Square Garden. Pubblico in delirio con magliette dei Knicks con appiccicato il nome "James" e il numero del Prescelto, il magico "23". Le Bron ha realizzato 26 punti nel successo esterno di Cleveland (101-119) e fatto intendere che i sogni dei tifosi newyorchesi potrebbero, fra un paio d'anni, realizzarsi davvero.

Il ritorno del gaucho – San Antonio, che ha vinto 6 delle ultime 7 gare, ha salutato il ritorno di Manu Ginobili, al rientro dopo l'infortunio a una caviglia nella semifinale olimpica contro gli Stati Uniti. L'argentino ha ricominciato a ridarci dentro (11 punti in 12 minuti nella vittoria a Memphis, 15 e 4 assist contro Chicago), e a dargli man forte anche l'emergente George Hill (20 punti nella prima gara; 19 + 11 rimbalzi contro i Bulls). Così, è più facile per gli Spurs attendere l'altro infortunato eccellente, Tony Parker, ai box fino a gennaio.

Il Mago, il Beli e il Gallo - Con Danilo Gallinari a riposo per i noti problemi alla schiena e Marco Belinelli a raccattar briciole (tra minuti giocati e sparuti canestri realizzati) nelle cervellotiche rotazioni di coach Nelson a Golden State (anche il rookie fenomeno Morrow, è ora sparito in fondo alla panchina), riflettori puntati su Andrea Bargnani. L'azzurro sembra aver definitivamente conquistato la fiducia di Sam Mitchell, che lo usa a volte ala piccola, a volte come secondo lungo a fianco di Chris Bosh, causa anche gli acciacchi di Jermaine O'Neal. E Andrea risponde con una certa solidità: quando il tiro lo aiuta riesce a far bottino, altrimenti lavora duro a rimbalzo. I problemi nascono in difesa quando deve marcare tipi come Pierce o LeBron, fortissimi e più rapidi di lui. Ma il romano ci sta mettendo la grinta giusta e il cuore, si sa, a volte fa miracoli...

Antonio verso casa – In molti lo avevano sospettato fin dall'inizio. Il coinvolgimento di Antonio Mc Dyess nello scambio tra Detroit e Denver che ha portato Chancey Billups in Colorado e Allan Iverson a Mo Town era motivato solo da ragioni di salary cap. In realtà la 34enne ala forte resterà a Detroit, dopo aver transato l'accordo con i Nuggets ed essere stato per qualche giorno sul mercato dei free-agent (con proposte interessanti da San Antonio e Boston). Alla fine – a partire dal 7 dicembre - Mc Dyess tornerà ai Pistons.

Affare per chi? - Intanto però, il campo sta dando esiti inaspettati. Dall'arrivo di Billups, Denver ha vinto 8 partite su 10, con Iverson Detroit ha un record di 5 vinte – 5 perse. "The Answer" segna oltre 18 punti di media, ma i Pistoni girano spesso a vuoto, causa anche la cattiva attitudine di Rasheed Wallace e l'insipienza tattica di coach Michael Curry. Insomma, anche qua il vero obiettivo sembra il 2010, quando Detroit si troverà alleggerita dei 20 milioni di dollari annui che deve a Iverson, col contratto in scadenza proprio in quella fatidica estate.

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