Maratona di New York: si corre contro la crisi finanziaria

di Gerardo Pelosi

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1 NOVEMBRE 2008

Manca poco al colpo di pistola con dal ponte di Verrazzano che unisce Staten Island a Brooklyn, ilsindaco Michael Bloomberg darà il via alla maratona di New York. La citta' sta offrendo ai 40mila runners giunti da tutto il mondo (solo gli inglesi 3700 e gli italiani 3500) il suo volto migliore in un anticipo di Indian summer che colora di tutte le tonalità del giallo e del rosso gli aceri di Central park. Ma è questa, anche la maratona della rivincita sulla crisi finanziaria. Contro gli egoismi e il cinismo della finanza che, nonostante le massicce iniezioni di danaro pubblico, ha fatto vacillare l'economia mondiale e messo in discussione le stesse regole su cui poggia il capitalismo.

Così come dopo l'11 settembre, sette anni fa, la maratona di New York fu il segno tangibile della ripresa della vita contro il terrore, quest'anno la giornata di festa e di sport di domani sara' dedicata a superare la paura della recessione nella speranza di un mondo piu' giusto. A due giorni dalle elezioni l'America continua a stupire per quella voglia di non abbassare mai la guardia di fronte alle avversità. La maratona di New York resta il paradigma di questa lotta per la sopravvivenza quotidiana che caratterizza lo spirito degli americani e che resta la ricetta magica di questo Paese.

Venerdì mattina prologo classico con la friendship run con partenza davanti al palazzo di vetro delle Nazioni Unite. Una corsa di sei chilometri ma in realtà solo una passerella fino a Central park con il quale comincia l'ultimo decisivo count down per la partenza della maratona. Molte e quasi tutte firmate Italia le manifestazioni colletarali.

Sabato la maratona di Torino presenta la nuova edizione della corsa all'Istituto italiano di cultura di New York e in serata sara' Barilla lo sponsor del pasta party al Tavern on the Green. Ieri serata di beneficenza alle Nazioni Unite di Terramia l'organizzazione che offre pacchetti per i maratoneti italiani comprensivi di pettorale per la gara. Il presidente diTerramia, Antonio Baldisserotto, ha consegnato ai rappresentanti Unicef un assegno da 50mila euro frutto di una raccolta tra i runners italiani per finanziare un programma per la lotta contro la mortalita' materna e infantile in Guinea Bissau. Sul palco si sono alternate vecchie glorie della maratona italiana come Orlando Pizzolato e l'ex calciatore Bergomi anche lui alla partenza e il dj Linus. La serata prevedeva anche uno spettacolo finale di Teo Teocoli iscritto anche lui alla corsa. Ma il comico, forse irritato perché non è stato chiamato subito sul palco ha abbandonato la sala lasciando a bocca asciutta i maratoneti italiani.

Alla serata doveva partecipare anche l'ex premier italiano Romano Prodi in questi giorni a New York per stilare il rapporto conclusivo della sua recente missione in Africa per ilsegretario generale dell'Onu Ban ki moon. Ma Prodi ha preferito rimanere in albergo per paura, ha confessato lui stesso, «di essere assalito dagli italiani». Resta un mistero se Prodi corrrerà o no. L'iscrizione è stata fatta e il pettorale ritirato ma una fastidiosa sciatalgia sembrerebbe consigliare un rinvio. La moglie Flavia ce la sta mettendo tutta per evitare questo ulteriore stress al marito. Del resto lo stesso Prodi sa bene che correre a 69 anni 42 chilometri e 195 metri sia pure a un ritmo blando di 6 minuti a chilometro e' sempre una bella sfida. Tre anni fa Prodi tagliò il traguardo della maratona di Reggio Emilia con un tempo di tutto rispetto (di poco sopra le 4 ore) che suscito" l'invidia di Silvio Berlusconi che non va mai oltre le passeggiate veloci insieme a Fede, Letta e Confalonieri. Ma Prodi sa anche che la vera sconfitta non sarebbe tanto rinunciare a partire per un infortunio (vero o presunto) quanto dovere gettare la spugna dopo pochi chilometri o anche dopo la mezza maratona rinunciando alla gioia di attraversare ilQueensboro bridge ed entrare nell'isola di Manhattan. Sarebbe quella, per l'ex premier, la cosa da evitare a tutti icosti perché farebbe gongolare troppo il rivale Berlusconi e forse anche qualche leader del Pd con ilquale ormai da mesi è calato il gelo piu' totale.

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