Juve, lo stadio dei sogni pronto in tre anni

di Filippo Bonsignore

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
21 novembre 2008
Il nuovo stadio della Juventus
Galleria fotografica


Parte da Torino il nuovo corso degli stadi italiani. Ed è la Juventus a compiere il primo passo concreto verso il futuro. La società bianconera ha presentato la sua nuova casa che tra tre anni, dalla stagione 2011-2012, prenderà il posto del Delle Alpi. "Siamo orgogliosi di fare da apripista - ha sottolineato l'amministratore delegato, Jean-Claude Blanc - Puntiamo a un modello di business sostenibile in cui lo stadio sarà un asset fondamentale come garanzia di solidità nel tempo". "Un'alba importante nel processo di crescita degli impianti" l'ha definita il presidente federale, Giancarlo Abete.

Le caratteristiche
Eccolo lo stadio dei sogni. Avrà una capienza di 40.200 spettatori che entreranno in un ambiente moderno, tecnologico, sicuro. Uno stadio all'inglese, praticamente senza barriere tra campo e tribune, in cui si potrà godere al meglio lo spettacolo sportivo. Senza la pista di atletica, infatti, i tifosi saranno molto vicini ai giocatori: la prima fila di seggiolini disterà soltanto 8,85 metri dal terreno di gara, rispetto ai 28 metri attuali. Quella più lontana sarà a 49 metri, contro i 68,3 di adesso. Diverse le particolarità. I sediolini, concepiti da Pininfarina Extra come i pixel di una enorme fotografia che, a stadio vuoto, riprodurranno immagini di grandi giocatori juventini. La copertura (in parte trasparente, in parte opaca), ispirata al profilo delle ali degli aerei. E i due pennoni che la sosterranno, alti 90 metri, simili a quelli dell'attuale Delle Alpi. Li firmerà, così come il profilo dell'arena e le aree esterne, Giugiaro Design. Negli spazi interni (in tutto 45mila metri quadrati) ci saranno anche 3 spogliatoi, 8 aree ristoro per vip, sponsor e stampa, 24 bar, 64 sky-box, lo Store dei prodotti ufficiali e un kindergarten.

"Sarà uno stadio perfetto per il calcio – rileva l'architetto Gino Zavanella, uno dei progettisti insieme a Hernando Suarez – ma anche un punto di incontro quotidiano, un naturale centro di aggregazione perfettamente inserito nel tessuto cittadino, aperto a tutti. Famiglie, bambini, giovani, anziani". Che dovrà diventare una importante fonte di redditività per la società bianconera: l'obiettivo è di ottenere dallo stadio il 12% del fatturato. Per questo dovrà "vivere" sette giorni su sette. Per questo all'esterno sarà integrato con un'area commerciale di 34mila metri quadrati dove troveranno spazio una galleria di negozi, uno shopping center e un magazzino per bricolage e "fai-da-te" (oltre a 30mila metri quadrati di verde pubblico e 4mila posti auto). Gli introiti arriveranno anche dai naming rights, ovvero i diritti di intitolazione dello stadio. La Juventus li ha ceduti per 12 anni a Sportfive per 75 milioni, risorse che andranno a coprire buona parte dei 105 milioni dell'investimento necessario. Proprio l'accordo con la società del Gruppo Lagardére Sports è stato decisivo nell'iter del progetto. "Dopo la mancata assegnazione di Euro2012 all'Italia – ha spiegato il presidente juventino, Giovanni Cobolli Gigli – è stato necessario trovare nuove strade per il finanziamento dell'opera". Che sarà completato con 20-30 milioni derivanti dalla vendita dell'area commerciale e con un mutuo di 50 milioni (da accendere con il Credito Sportivo o con istituti bancari). Ora si passa alla fase operativa: l'aggiudicazione dell'appalto è prevista tra febbraio e marzo 2009; ad aprile 2009 il via ai cantieri.

Gli altri progetti
In generale, il rinnovamento degli impianti sportivi italiani, tra ammodernamenti e nuove costruzioni, muoverà un giro d'affari valutato da StageUp-Sport & Leisure Business in 6 miliardi di euro, 4 dei quali riguarderanno gli stadi. E sono già diverse le società che si stanno muovendo o che stanno ragionando sul tema. Come Lazio, Milan e Inter.
L'iniziativa più avanzata, dopo quella della Juve, sembra al momento essere quella del Siena. Tra un paio di stagioni, i bianconeri toscani lasceranno il vecchio "Artemio Franchi" per trasferirsi nel nuovo impianto che sorgerà nella zona di Isola d'Arbia, a sud della città. Uno stadio da 20 mila posti (con negozi, un centro medico, campi d'allenamento e foresteria), inserito in una cittadella dello sport che comprenderà anche il nuovo Palasport per il basket, dove giocherà la Montepaschi, e una piscina olimpica. Costo: circa 60 milioni, garantiti dal Comune di Siena. Più avveniristico è il "Progetto Viola", firmato per la Fiorentina dall'architetto Massimiliano Fuksas. A uno stadio moderno e tecnologico da 45-50mila posti (più palestre, campi d'allenamento e foresteria) unisce infatti un centro commerciale, hotel, aree verdi, un parco tematico dedicato al calcio e un museo d'arte contemporanea. L'investimento si aggira sui 400 milioni. Resta comunque l'incognita dell'area da destinare all'opera (si parla del Castello e dell'Osmannoro). Anche l'Udinese si prepara. "Stiamo valutando l'ammodernamento e il riutilizzo di alcuni spazi dello stadio Friuli - spiega il presidente, Franco Soldati – Realizzeremo la copertura delle due curve e del settore distinti e un'area commerciale di circa 30mila metri quadrati. L'investimento supera i 50 milioni, ma ci muoviamo con cura vista la congiuntura economica". E pure a Genova il tema stadi è di attualità. Sotto la Lanterna si discute del futuro del "Luigi Ferraris", messo in vendita dal Comune a causa degli alti costi di gestione, insostenibili nonostante l'affitto pagato da Genoa e Sampdoria, mentre sul tavolo c'è anche il progetto della società blucerchiata di costruire un nuovo stadio di proprietà nella zona di Sestri Ponente.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio