MotoGp, una nuova Ducati per sfidare Valentino

di Dario Ricci

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14 gennaio 2009
Le immagini della nuova Ducati

Le foto ci sono. I piloti, Stoner e Hayden, anche. Le prime parole dell'amministratore delegato Claudio Domenicali, pure. Quella che è mancata, finora, a Madonna di Campiglio, è stata proprio la nuova Ducati Desmosedici GP9, che cercherà di riportare a Borgo Panigale il Motomondiale, dopo il successo della Yamaha pilotata dal "Dottor" Rossi nel 2008. I tifosi però stiano tranquilli: a bloccare la "Rossa a due ruote" nessun intoppo meccanico, ma solo un'abbondante nevicata che ha spinto gli organizzatori di Wroom 2009 (tradizionale appuntamento motoristico di Campiglio) a rinviare a domattina la presentazione ufficiale del nuovo gioiello firmato Ducati.

Provare per credere – In attesa di poterla toccare con mano (o, meglio, analizzare in tutti i suoi aspetti tecnici) sulla nuova nata nella famiglia Desmosedici valgono le parole dei due centauri che saranno chiamati a guidarla alla caccia del Mondiale: il "canguro" Casey Stoner e Nick Hayden, il "Kentucky Kid". Guarda caso proprio gli ultimi due piloti in grado di strappare il titolo MotoGp a Valentino Rossi. «L'ho provata già un paio di volte», ha spiegato Stoner, trionfatore nel 2007 e degno rivale di Valentino lo scorso anno, malgrado i problemi di affidabilità e guidabilità delle Rossa. «È completamente diversa dalla GP8, ma con le stesse regolazioni va già più forte. E credo che l'introduzione della monogomma ci favorirà, perché Nicky ed io riusciamo a usare senza fatica coperture più dure della concorrenza». «Rimane una moto impegnativa, ma abbiamo provato su piste lente con ottimi risultati. Ora aspettiamo i test sulle piste veloci», chiarisce il neo-arrivato Hayden, che dopo la difficile convivenza con Pedrosa alla Honda cerca il rilancio come "spalla" di Stoner.

Prime novità – Sui cambiamenti che caratterizzano la GP9 indicazioni preziose arrivano da Claudio Domenicali, l'amministratore Delegato di Ducati Corse: «Abbiamo cambiato il telaio, ora è in fibra di carbonio, sarà un micro telaio che sostituisce quello tradizionale a traliccio per migliorare il compromesso tra la rigidezza e il peso del veicolo», spiega l'a.d. «Questo sarà il cambiamento più appariscente, ma è cambiata la filosofa del motore. La potenza è più o meno la stessa, ma è stato fatto un lavoro importante sulla guidabilità».

Lunga vita ai motori – Se ne sarebbe parlato lo stesso. Ma chiaro che – mancando la star più attesa, cioè la moto – la crisi economica e le sue conseguenze sul Motomondiale è stata al centro delle dichiarazioni di giornata. Per tutti proprio Domenicali: «In questa fase recessiva bisognerà trovare il modo di risparmiare. Stiamo ragionando sull'aumento della durata dei motori per garantire una riduzione dei costi». «Stiamo puntando - ha spiegato Domenicali nel corso della consueta conferenza stampa che apre la stagione sportiva della Ducati a Madonna di Campiglio - a qualcosa che dimezzi il costo di gestione dei motori. Noi mediamente facciamo 600-700 km con un propulsore, ma l'obiettivo è arrivare al doppio». Il budget della Ducati per le corse è di circa 40 milioni di euro l'anno.

E la verdona? – impossibile, se si parla di crisi, non tornare sul ritiro della Kawasaki e sul destino ancora incerto di un ducatista di lusso, cioè Marco Melandri. «C'è un contratto valido fino al 2011: che i giapponesi lo rispettino per il 2009, poi saranno liberi di lasciare il motomondiale», ha tuonato Carmelo Ezpeleta, capo della Dorna (la società che organizza il circus, n.d.r.), sottolineando che «Melandri è un patrimonio, e non è giusto che resti fermo». Poi dal 2010, arriveranno altre misure anticrisi: meno test, Gran Premi più corti, 20 moto al via delle gare.

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