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In Italia i piani di Khaldoon sono dunque un vero cantiere aperto, come del resto appare oggi l'Emirato: decine di gigantesche gru si stagliano all'orizzonte del grattacielo ultramoderno dove hanno sede Mubadala, Adia e gli uffici dello Sceicco. Fabbriche, ospedali, centri universitari e di ricerca sono i progetti su cui l'Emirato lavora. «Guardi laggiù - dice il giovane manager - quelle impalcature enormi nascondono le quattro torri dove stiamo costruendo la nuova Borsa di Abu Dhabi: sarà la più grande e moderna del mondo arabo, aperta agli investitori arabi e soprattutto a quelli occidentali. Abu Dhabi è business friendly, è un ambiente favorevole agli investimenti: l'unica cosa che chiediamo è il rispetto e parità di condizioni per i nostri investimenti all'estero. Chi pensa di fare leggi restrittive contro i fondi sovrani sbaglia prospettiva: non siamo mai ostili con nessuno, ma se qualcuno ci penalizza può anche scordare i nostri investimenti».
