È tornato sul green da un mesetto, e appena una decina di giorni fa è ritornato anche al successo, dopo lo stop di oltre sei mesi per l'infortunio al ginocchio che gli ha fatto perdere tutta la seconda parte della stagione 2008. Segno che la Tigre è pronta all'ennesima zampata. E allora che nessuno si sorprenda se ancora una volta è Tiger Woods il grande favorito all'Augusta National, di Augusta in Georgia, dove fino a domenica si disputa il Masters Tournament, primo major stagionale
L'ultima zampata – Che la Tigre sia tornata ai suoi livelli abituali lo dimostra l'ultima recentissima vittoria. Il numero uno del mondo ha conquistato per la sesta volta in carriera l'Arnold Palmer Invitational chiudendo l'ultimo giro in 67 colpi, e staccando di un colpo Sean O'Hair che per tutta la durara dal torneo aveva mantenuto una posizione di leadership. Woods al contrario era partito con qualche colpo di ritardo rispetto ai leader della graduatoria. Ma nell'ultimo giro, con un O'Hair molto impreciso e con Johnson, Watney e Perry incapaci di riportarsi sotto, Woods ha chiuso alla grande la sua rimonta vincente
Rischio sorpasso – Ad Augusta sarà però tutta un'altra musica. Non fosse altro perché la Tigre dovrà giocare in attacco per potersi difendere. Perché la voglia di conquistare l'ennesimo Major (sarebbe il 15esimo in carriera) è tanta, ma la vittoria è anche il modo più sicuro per difendere il primo posto nel ranking mondiale dall'assalto di Phil Mickelson che, dovesse conquistare il successo nel primo Major stagionale con Tiger fuori dai primi cinque, conquisterebbe la leadership del golf mondiale. Scettro ambito, ovvio, ma nei fatti potrebbe non bastare per ridimensionare il fenomeno – Woods, più giovane di cinque anni di Mickelson, è con un palmares decisamente più robusto (66 vittorie a 36 nel Pga Tour, con un netto 14-3 nei Major)
Sfidanti – Detto del duello principale, va anche sottolineato che il lotto dei candidati al ruolo di "terzo incomodo" è in realtà piuttosto nutrito.L'irlandese Pedraig Harrington è il più accreditato: ha conquistato gli ultimi due tornei dello Slam, British Open e Pga Championship, e punta dritto a un posto nella storia. Dovesse vincere qui, diventerebbe il quarto giocatore di sempre a mettere assieme una striscia di tre Major, dopo Woods, Ben Hogan e Bobby Jones
Il ritorno del Grande Squalo Bianco – Occhio poi ai vincitori delle due edizioni precedenti: l'altro americano Zach Johnson (2007) e il sudafricano Trevor Immelman (2008). Occhio al giovanissimo irlandese, appena 19enne, Rory McIlroy. E poi c'è il ritorno (dal 2002) del vecchio Greg Norman (grazie al sorprendente terzo posto al British Open dell'anno scorso), che qui ad Augusta nel 1996 mandò in frantumi la sua straordinaria carriera. Il Grande Squalo Bianco – questo il suo soprannome - miglior giocatore del mondo dal 1986 al 1991, sembrava già pronto a indossare la Giacca Verde del vincitore, essendo passato al primo giro con un sensazionale 63 (uguagliando il record del campo) ed essendo giunto al round finale con ben 6 colpi di vantaggio sul britannico Nick Faldo. Ma Norman nel giro finale cedette alla pressione tipica che il campo di Augusta spesso genera sui giocatori ed effettuò 74 colpi contro i 67 di Nick Faldo, perdendo il match per cinque colpi. Quell'ultimo round di Norman è ancora oggi considerato il più disastroso nella storia del golf: Faldo, quasi imbarazzato per come aveva ottenuto la vittoria, abbracciò Norman in modo compassionevole. Un abbraccio che molti hanno rivisto nell' affettuosità con cui lo zoppicante Woods si è rivolto a Rocco Mediate, dopo averlo battuto il 16 giugno scorso nel sudden death playoff all'Us Open, già entrato nella leggenda di questo sport. A dimostrazione che, una volta assestata la zampata vincente, la Tigre sa anche essere dolce.
