La nuova era Galactica

di Massimo Donaddio

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11 giugno 2009

La nuova era Galactica è cominciata a pieno regime. In dieci giorni dall'elezione di Florentino Perez alla presidenza del Real Madrid, due dei tre giocatori più forti del mondo (resta fuori dal conto Leo Messi) si sono accasati nella capitale spagnola, con la forza convincente di oltre 160 milioni di euro. Due offerte impossibili da rifiutare per il Milan e per il Manchester United. Conoscendo Perez non si fermerà qui: Villa, Xabi Alonso, Silva, Albiol, Ribery sono i nomi che rimbalzano in questi giorni ai piani alti del Bernabeu.

La sua storia alla guida del club blanco riparte da dove si era conclusa: dall'acquisto dei più grandi campioni in circolazione. Era stata proprio questa la strategia che lo aveva messo in sella al Real nel 2000, per il suo primo mandato presidenziale. Una campagna elettorale vinta con promesse astronomiche, invero mantenute: compreremo i più forti giocatori del mondo e costruiremo una squadra galattica, composta dalle più fulgide stelle del mondo del calcio.

Così fu, a partire da quel Luis Figo, idolo degli acerrimi avversari del Barcellona, per poi continuare con Zinedine Zidane (2001), Ronaldo (2002) e David Beckham (2003). Ma ancora non fu sufficiente: allora fu la volta di Michael Owen (2004) e Robinho (2005), fino all'arrivo di Antonio Cassano. Il Real Galactico vinse due scudetti, una Champions League, una Supercoppa europea, una Coppa Intercontinentale, due Supercoppe di Spagna. La stagione 2003, però, fu l'ultima di quelle vincenti: il meccanismo si inceppò per una serie di ragioni. L'allenatore dei successi madridisti, Vicente Del Bosque (attuale tecnico della nazionale spagnola) fu esonerato dopo aver vinto il campionato (e fallito la Champions): di lì in poi i campioni di Perez cominciarono a pestarsi i piedi e non concludere più nulla. Il presidente dei Galattici si dimise nel febbraio 2006.

Ora ci riprova con una nuova generazione di campioni. La strategia è sempre quella e gli acquisti restano sempre stellari e faraonici. Certo, secondo la Deloitte Football Money League, i ricavi del Real Madrid sono tutt'ora di 275,7 milioni, che ne fanno uno dei club più ricchi del mondo (100 milioni di incassi solo al botteghino), eppure al Barcellona cominciano a preoccuparsi e a chiedersi: da dove arrivano tutti i soldi che il costruttore e immobiliarista Florentino Perez mette sul piatto per i suoi campioni? «Com'é possibile dare tutti questi soldi ad una squadra di calcio vista la critica situazione economica e politica in Spagna e nel mondo e con le conseguenti restrizioni imposte a tutte le banche?», dice l'economista catalano Xavier Sala i Martin, consigliere dell'area economica dei blaugrana. Una buona domanda, che in molti si stanno facendo, in queste ultime ore.

11 giugno 2009
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