ROMA - «Ma lo sapete che stanotte Tania ha dormito nella stanza dove dormiva, ai miei tempi, Klaus Dibiasi? Insomma, vuol dire che quella stanza all'Acqua Acetosa porta un po' di fortuna, no?». Sorride, scherza, analizza, ti guarda fisso con quegli occhi neri, piccoli, stretti, e il viso cotto dal sole. Giorgio Cagnotto è l'immagine del commissario tecnico e del papà. E se per il secondo ruolo davvero non servono inni, medaglie e podi, per il primo l'argento che la sua Tania e Francesca Dallapé tirano giù insieme dal trampolino dei 3 metri e una pagina di storia, un sogno di n pomeriggio torrido romano con finestra aperta su Londra 2012
Sogni a cinque cerchi –«Le medaglie pesano, sono importanti, aumentano l'autostima e fanno pensare in grande. È bello stare dietro solo alle cinesi, anzi stargli sempre più vicini. Magari un giorno sarebbe anche bello stargli davanti…Ora l'obiettivo è Londra2012». È un fiume in piena, Giorgio, e non riesci ad arginarlo. Perché vedere le sue ragazze lassù sul podio, seconde solo alle immense Guo Jing Jing e Wu Minxhia, davvero gli fa vedere un altro presente e un altro futuro. E allora, visto che ormai siamo così vicini, queste cinesi quando le sorpassiamo? Giorgio è cauto: «Finché la Guo continua a tuffarsi, sarà difficilissimo (basti pensare che in conferenza stampa è stato chiesto se per caso sapesse quante medaglie olimpiche e mondiali abbia vinto in carriera: «Non saprei, non tengo il conto», è stata la disarmante risposta della "Divina", ndr). Lei ha detto che sta bene e continuerà fino al 2012. Ma noi continuiamo a lavorare duramente. Da oggi queste ragazze hanno spostato un limite, un confine, e solo loro decideranno quando fermarsi».
Doppio ruolo – Inevitabile che i pensieri del cittì si intreccino con quelli del papà. La risposta agli auspici che Giorgio cerca nei cerchi che le sue pupille disegnano nell'acqua arriva indirettamente da Tania. «Finora mi sono sempre immaginata alla caccia del terzo posto. Ma ora ho visto che anche cinesi, australiane, americane, possono sbagliare quando le metti sotto pressione, mi sembra che la corsa al podio posa essere più aperta, e che lassù anch'io posso starci. In attesa che Guo decida di far qualcos'altro nella vita, dopo essersi tuffata per tanti anni…», sorride maliziosa Tania. Ma vista la medaglia al collo, quale è stata la reazione del papà, chiedono a Giorgio: «Questa è una medaglia che soddisfa prima soprattutto l'allenatore, il cittì, perché è una medaglia di gruppo, di squadra. La soddisfazione da papà? Quella magari arriverà fra un po', e uscirà fuori in modo inaspettato, magari tra un mese o due…». Ma si vede lontano un miglio che muore dalla voglia di correre ad abbracciarla, la sua Tania…
Impianti cercasi – Non bastasse davvero quest'argento, davvero bisognerà vincere un benedetto oro, per riuscire a garantire a questa squadra impianti finalmente adeguati a campioni attuali e ambizioni future. «Presto dovrebbe essere disponibile un impianto all'Acqua Acetosa - ricorda Cagnotto -. È funzionale e sarebbe anche una buona soluzione per poter svolgere collegiali di allenamento». Speriamo sia la volta buona, vien da dire,condividendo i sospiri di Tani e Francesca al riguardo. Perché per superarle in acqua, le cinesi, prima bisogna batterle anche fuori.