Caster Semenya ha pensato di restituire la medaglia per protesta

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21 agosto 2009


Caster Semenya, trionfatrice negli 800 metri ai Mondiali d'atletica di Berlino, ha pensato di restituire la medaglia d'oro. La 18enne sudafricana è al centro di un caso controverso: la federazione internazionale (Iaaf) ha disposto una serie di test per accertare l'identitá sessuale dell'atleta, che ha suscitato dubbi tra avversarie e addetti ai lavori per le caratteristiche mascoline di fisico e voce.


Per protestare contro la decisione della Iaaf, la Semenya avrebbe voluto compiere un gesto clamoroso. A dissuaderla è stato Leonard Chuene, presidente della federazione sudafricana. «Mi ha detto che non voleva salire sul podio. Io le ho detto che doveva farlo», racconta Chuene al quotidiano sudafricano 'Times'. «Mi ha detto 'Nessuno ha mai detto che non sono una donna. Non sono un ragazzo! Perché mi avete portato qui? Era meglio se mi lasciavate in pace nel mio villaggio», aggiunge il presidente federale

Ma intanto continuano le notizie sul suo sesso. Secondo il tabloid svizzero «Blick» la Semenya è un ermafrodito. Il giornale svizzero ha appreso la notizia da un ex allenatore dell'atleta sudafricana, dietro garanzia dell'anonimato . La fonte spiega che dai test effettuati in Sudafrica a marzo «il risultato era chiaro. Semenya non avrebbe dovuto essere in gara a Berlino con le donne, ma i suoi funzionari sportivi hanno deciso di correre il rischio». Secondo il giornale svizzero, l'atleta sudafricana è una «vittima di funzionari criminali» a caccia di fama e onori, poiché i risultati dei test sarebbero stati nascosti alla stessa Semenya ed alla sua famiglia.
La fonte del giornale svizzero formula precise accuse nei confronti di Ekkart Arbeit, ex allenatore capo degli atleti della Ddr, il quale «sapeva cosa fare, per far partecipare Semenya a tutte le gare disputate finora».

Secondo questa accusa, la velocista sudafricana sarebbe stata trattata con medicinali adatti a far scendere il suo livello di testosterone, in modo da non risultare maschio ai controlli antidoping. Arbeit ha invece contestato le accuse nei suoi riguardi, spiegando di essere all'oscuro di tutto. «Io non so nulla -ha affermato- sono tutte sciocchezze ed è un'indecenza non rendere noto il nome della fonte di queste affermazioni».

21 agosto 2009
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