La "guerra santa" di Platini. Fuori dall'Uefa le squadre che hanno troppi debiti |
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28 agosto 2009
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L'ex calciatore francese, ora presidente Uefa, intende assumere iniziative clamorose: fuori dall'Europa chi non rispetta i bilanci. Creato un panel di esperti per valutare le diverse situazioni. Le nuove regole in vigore dal 2012 Michel Platini, presidente dell'Uefa, è passato dalle parole ai fatti. Dopo il tanto chiaccherare sulla necessità di nuove regole per gestire le follie economiche del club di calcio, «Le roi» ha presentato le sue linee guida del piano anti debiti. Tra un sorteggio e l'altro, in quel di Montecarlo, Platini ha detto chiaro e tondo che i club «non potranno più spendere più di quello che guadagnano con i biglietti delle partite, il marchandising (leggi magliette e affini, ndr), i diritti televisivi e le sponsorizzazioni (sia quelle principali sia quelle tecniche, ndr)». Insomma, come farebbe un po' qualsiasi massaia con il bilancio di casa: basta con le spese che sono costantemente superiori alle entrate. Un piano ambizioso, dal nome altisonante "Financial fair play", che dovrebbe concretizzarsi dal 2012 . «Abbiamo tre anni per valutare se e come i club riusciranno a centrare il break even». Chi fallirà quest'obiettivo sarà fuori dall'Uefa. Platini non sembra più intenzionato a chiudere un occhio di fronte a club che spendono centinaia di milioni di euro nelle proprie campagne acquisti. «I club - dice Platini - hanno tutto il diritto di farsi prestare i soldi dalle grandi banche: non è un problema». Ma poi devono restituirli. «Se una squadra prende molti soldi come "sovvenzioni" da un soggetto e, dopo due anni, è ancora in deficit il problema diventa serio». Ovviamente Platini non fa nomi ma certo, dopo le sue parole, le orecchie devono essere fischiate dalla parti di Madrid. La "squadra Real", infatti, ha sborsato oltre 250 milioni per la sua campagna acquisti: Ronald, Kakà e Benzema le "figurine" più pregiate. Certo, si dirà, tutti soldi prestati dalle banche. Certo, Florentino Peres ha il diritto di fare e gestire la società come vuole. Ma, il messaggio di Platini, sembra abbastanza chiaro: non fate il passo più lungo della gamba. Altrimenti, questa volta, siamo decisi a intervenire. Per dare ulteriore forza a questa impostazione, il presidente dell'Uefa ha annunciato la costituzione di una panel di esperti indipendenti che valuterà chi ha le carte in regole e chi no.
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