Italia-Samoa una battaglia da vincere

di Giacomo Bagnasco

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25 novembre 2009
L'esultanza di Gonzalo Garcia dopo la meta contro il Sudafrica (Ap/Lapresse)

Ultima fermata per gli azzurri, sabato ad Ascoli contro Samoa. E ultima possibilità, per quest'anno, di conquistare una vittoria, chiudendo a 13 la serie di sconfitte consecutive. Per il rugby italiano è già un record negativo: condito da attenuanti (in primis il fatto di dover incontrare quasi sempre squadre che ci sopravanzano nel ranking mondiale), ma comunque difficile da digerire. Anche perché da altri campi, da altre nazionali arrivano esempi "virtuosi".

La sorpresa dello scorso fine settimana viene da Edimburgo. La Scozia ha interrotto contro l'Australia un digiuno che nei confronti diretti durava da 27 anni. Nove a otto con finale da batticuore: la meta australiana di Cross dopo 15 fasi di gioco, la facile trasformazione sbagliata da Giteau, la gioia straripante - in campo e sugli spalti - degli scozzesi. Che hanno pure loro qualche tabù (non sono mai riusciti a battere la Nuova Zelanda), ma sanno piazzare quei colpi che a noi non riescono. Si dice da tempo che Scozia e Italia a grandi linee si equivalgono e i risultati del Sei Nazioni (sei vittorie per loro, quattro per noi) darebbero sostanzialmente ragione a questa tesi. Però gli uomini con il fiore di cardo sul petto sanno cogliere l'occasione e battere un avversario più forte in presenza di circostanze favorevoli. Nel Sei Nazioni, dal 2000 a oggi, hanno superato almeno una volta tutte e cinque le altre partecipanti, mentre gli azzurri hanno sempre perso con Inghilterra, Francia e Irlanda.

Tornando ai test match autunnali, un'affermazione ai danni di Samoa significherebbe per Parisse e compagni una piccola inversione di tendenza. Perché gli uomini del Pacifico hanno battuto l'Italia nei tre precedenti fra le due squadre (compreso il 42-18 che smorzò subito le velleità della nazionale alla Coppa del Mondo 1995) e perché la squadra ospite sta, sia pure di un solo scalino, sopra di noi nella graduatoria mondiale.

È chiaro che dopo Nuova Zelanda e Sudafrica questo impegno appare più alla portata, ma non ci sarebbe proprio motivo di sottovalutare Samoa. Che sabato scorso ha perso male (43-5) in casa di una Francia in ottima forma e anche un po' fortunata, ma una settimana prima ha impegnato severamente il Galles, vittorioso per 17-13. D'altronde, proprio contro i Dragoni la squadra polinesiana ha scritto pagine memorabili della sua storia. Uno dei più grandi choc procurati nel corso della Coppa del Mondo è datato 1991: nella fase a gironi i samoani, non certo famosi all'epoca, si imposero 16-13 all'Arms Park di Cardiff. Passarono ai quarti insieme all'Australia, che poi si aggiudicò il titolo. Dire che nel Principato britannico furono giorni di lutto nazionale non è esagerato.

Ai Mondiali il team in blu - che rivinse in casa del Galles, 38-31, nell'edizione 1999 - ha passato il primo turno tre volte su cinque partecipazioni (mentre l'Italia registra uno sconsolante zero su sei). E proprio un samoano, il trequarti Brian Lima, detiene un record individuale difficile da eguagliare: è l'unico rugbysta ad aver partecipato a cinque edizioni della Coppa del mondo, dal 1991 al 2007. Emigrato come tanti altri nel Regno Unito, si è meritato il soprannome di chiropratico, per dire - con una buona dose di ironia - che i suoi placcaggi "aggiustavano" le ossa degli avversari.

La fisicità, la propensione al contatto duro (e non sempre corretto) sono tra le caratteristiche fondamentali dei samoani, che riescono a mantenere standard elevati anche se più di una volta hanno "perso" giocatori a vantaggio di Nuova Zelanda e Australia. I nostri - che l'anno scorso a Reggio Emilia hanno ceduto anche ai Pacific Islanders, selezione formata da nazionali di Samoa, Figi e Tonga - partono comunque favorita sul piano del confronto tra i pacchetti di mischia: un'altra super-prestazione degli avanti potrebbe portare finalmente al successo.

Oggi, intanto, l'Italia del rugby si spostano all'Aquila per una visita dal forte impatto emotivo: in una delle città italiane dove il cuore ovale batte più forte. Per dare solidarietà alla popolazione colpita dal terremoto e per ricordare Lorenzo Sebastiani, pilone dell'Aquila e azzurro a livello giovanile, che ha perso la vita quella notte del 6 aprile. Anche Samoa, devastata dallo tsunami dello scorso 29 settembre, ha decine di vittime da piangere. "Sabato - dice Silao Leaega, ex nazionale della squadra del Pacifico, da anni in Italia - i ragazzi vogliono vincere anche per dare una gioia al nostro popolo in un periodo tanto triste".

I TEST MATCH DI NOVEMBRE
7 novembre
Inghilterra-Australia 9-18
Galles-Nuova Zelanda 12-19
13 novembre
Galles-Samoa 17-13
Francia-Sudafrica 20-13

14 novembre
ITALIA-Nuova Zelanda 6-20
Inghilterra-Argentina 16-9
Scozia-Figi 23-10
15 novembre
Irlanda-Australia 20-20

21 novembre
ITALIA-Sudafrica 10-32
Galles-Argentina 33-16
Inghilterra-Nuova Zelanda 6-19
Francia-Samoa 43-5
Scozia-Australia 9-8
Irlanda-Figi 41-6

28 novembre
ITALIA-Samoa
Scozia-Argentina
Irlanda-Sudafrica
Francia-Nuova Zelanda
Galles-Australia

IL RANKING MONDIALE
1.Nuova Zelanda
2.Sudafrica
3.Australia
4.Francia
5.Irlanda
6.Galles
7.Inghilterra
8.Argentina
9.Scozia
10.Figi
11.Samoa
12.Italia

25 novembre 2009
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