San Siro cambia veste e diventa Scala del rugby. Fanno un certo effetto, le porte a forma di "acca" sul prato del Meazza. Stadio aperto alla stampa e alle squadre oggi, giornata di vigilia di Italia-All Blacks, per l'allenamento di rifinitura: nella palla ovale lo chiamano "captain's run", perché da quel momento in poi il capitano (che ha un ruolo più importante rispetto a quello svolto in altri sport) comincia a prendere in mano il team.
Prima i nostri, poi la Nuova Zelanda. Riscaldamento blando, presa di confidenza con il terreno, qualche giocata (ma gli schemi veri si provano solo a porte chiuse…) e poi spazio ai "calciatori", per provare a piazzare la palla in mezzo ai pali da tutte le posizioni.
Il tempo ha cominciato a peggiorare, e domani potrebbe anche piovere. Il terreno allentato darebbe una mano agli azzurri, favorendo un gioco meno veloce e più incentrato sui pacchetti di mischia, dove la differenza tra le due squadre appare meno netta.
Gli All Blacks - reduci da due vittorie su Australia e Galles e attesi, nei due prossimi fine settimana, dai match in casa di Inghilterra e Francia - mandano in campo un buon numero di rincalzi. Mancano stelle di prima grandezza (come il capitano Richie Mc Caw e il "regista" Dan Carter, che peraltro è squalificato) e tre giocatori sono all'esordio assoluto: l'apertura Delany, il centro Ellison, l'ala Ben Smith. Questo, però, non sposta il pronostico. Sulla carta l'Italia, che oppone la migliore formazione possibile, non ha chance. Sul campo chissà.