È un attimo, e il tempo è tornato indietro di quattro, cinque anni. Quando il canguro destinato a far inciampare Valentino dal trono mondiale era semplicemente, per tutti, "Rolling" Stoner. Sì, a richiamare proprio le pietre rotolanti, tanto erano frequenti le carambole con cui l'alfiere della Ducati vanificava il suo indubbio talento. Sotto le luci – e l'umidità, davvero eccessiva per correre in piena sicurezza – di Losail, Stoner è caduto al sesto giro, quando già stava provando ad allungare verso il suo quarto successo consecutivo in terra di Qatar. Era il segnale che nell'albo d'oro del Gp del Qatar poteva davvero esserci posto ancora per qualcun altro. E chi altri se non il Dottore? Valentino, che fino a quel punto aveva duellato voglioso col canguro, con Hayden, Dovizioso e un Pedrosa poi sparito dalla lotta – ha fiutato che il 104esimo successo della carriera era a portata di mano e non se l'è lasciato sfuggire. Vittoria che ha il sapore di un break tennistico, strappando il servizio al rivale. Ma per uno che scende –Stoner – un altro sale. Cioè quel Lorenzo che con una paio di splendide stoccate ai danni di Hayden e Dovizioso ha conquistato un brillante secondo posto. E anche il terzo gradino del podio ottenuto proprio da Dovizioso in volata sull'altro ducatista potrebbe presto ridisegnare le gerarchie in casa Honda.

La gara – Tutta decisa in quel sesto giro, come dicevamo, in cui il sogno di vittoria di Stoner è naufragato nella ghiaia. E dire che tutto lasciava pensare che Stoner avesse la gara in pugno. Anche i tempi del warm up avevano mostrato un passo gara dell'australiano nettamente superiore, di almeno mezzo secondo al giro su tutta la concorrenza. Vero che il canguro aveva ciccato la partenza (quarto dietro a Pedrosa, Rossi e Hayden), ma poi aveva subito riconquistato la leadership. Fino al momento decisivo, proprio quando Stoner aveva cominciato a impostare l'allungo decisivo. Scivolata e caduta, e un brutto "zero" nella casella dei punti mondiali. Così Rossi se l'è dovuta vedere con le Honda, prima quella di Pedrosa, poi con quella di Dovizioso che l'ha impegnato parecchio a 6 giri dalla fine. Ma a quattro dal termine il Dottore ha allungato il giusto, senza strafare ma abbastanza per mettere al sicuro i 25 punti. Secondo è finito Jorge Lorenzo che ha approfittato del duello rusticano tra Dovizioso e Hayden. Quinto Ben Spies seguito da De Puniet e Pedrosa. Nono Capirossi,, 11° Marco Simoncelli, 13° Marco Melandri.

Parola al Dottore – «Sono molto contento per questo risultato - ha detto Rossi - qui questa vittoria è molto importante. Se ci fosse stato Stoner sarebbe forse finita in modo diverso. In gara non è poi stato così facile, perchè la moto scivolava tantissimo e Dovizioso era molto aggressivo. Ho visto la caduta di Stoner, era velocissimo, ma forse era al limite». Una battuta, poi sul fatto di essere rimasto senza benzina subito dopo il traguardo. «È come diceva Ferrari – ha scherzato Rossi - secondo lui quando una macchina si rompeva dopo aver vinto andava bene perchè era tutto al pelo. A me è andata così ma sono rimasto senza benzina».

I rivali - Anche Jorge Lorenzo è soddisfatto: «Sono stanco fisicamente e mentalmente perchè ho dovuto dare tutto per raggiungere questo secondo posto. La moto non era affatto a posto e come spessore questo podio vale anche più di certe vittorie del passato». Felice Andrea Dovizioso: «Raccogliamo i frutti del grande lavoro svolto lo scorso inverno. Fare la gara attaccato a Valentino è un'immensa soddisfazione: ringrazio la squadra e tutti quelli che mi aiutano». Casey Stoner è il ritratto della delusione. L'australiano non cerca scuse dopo la caduta al 6° che lo ha privato di una vittoria quasi sicura: «Poche storie: avrei dovuto vincere perchè ero il più veloce e la mia moto era la migliore. Sono partito male, ma poi ho subito trovato un buon feeling con la moto. Ma alla curva 4 ho fatto un errore che mi ha fatto cadere. Peccato davvero. Ma per il futuro resto fiducioso: ho una moto super».

300 volte Capirex - Capitolo a parte merita il campionissimo della Suzuki. Se l'è stampato sulla carena della sua moto, il numero 300, Loris Capirossi. Sotto i riflettori di Losail, Capirex ha toccato quota 300 Gp disputati in carriera, in 20 anni di corse. In mezzo successi, sconfitte, trionfi, polemiche, e 3 titoli mondiali, due in 125 (1990-91) e uno in 250 (1996). Ci sarebbe adesso un altro numero che Loris, presto, vorrebbe stamparsi sulla moto: il 100, quello dei podi in carriera. A Losail non è andata bene. Appena un nono posto e Loris resta fermo a quota 99. Ma davvero credete che Capirex non farà l'impossibile per toccare cifra tonda?

Nippon -Moto2 - Il giapponese Shoya Tomizawa è il primo pilota a vincere un Gran Premio della Moto2, neonata categoria che da questa stagione prende il posto della 250cc. Per Il nipponico, classe 1990 è la prima vittoria in carriera, dopo una gara lineare e senza sbavature Alle spalle dell'asiatico si è piazzato Alex Debon, che ha bruciato in volata Jules Cluzel, mentre Toni Elias è riuscito a resistere a Roberto Rolfo chiudendo in quarta posizione. Sesto Mattia Pasini, mentre Simone Corsi si è accontentato dell' ottava piazza. Dodicesimo Baldolini. Brutta caduta per Alex De Angelis, che in un contatto con Bradl ha rimediato un colpo alla zona lombo-sacrale. Male Iannone (19°) e Corti (20°), malissimo Canepa (27°).

Dominio iberico in 125 – Come da pronostici, ampiamente previsto il dominio spagnolo nella 125. E allora il podio recita Terol, Vazquez e Marquez, e il quarto posto è di Pol Espargarò. Agli altri le briciole (ma almeno Terol trionfa su Aprilia davanti a quattro Derbi). Male i piloti italiani, con Ravaioli su Lambretta che si è ritirato al 14/o giro, Savadori (Aprilia) fuori prima della fine del primo giro e Marconi (Aprilia), ultimo.

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