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Euro 2004: l'impresa della Grecia di Rehhagel

di Flavio Suardi

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Wiltord e Trezeguet (Afp)

La spedizione azzurra per gli europei portoghesi parte con ottimismo e con la voglia di dimenticare in fretta quanto accaduto ai precedenti mondiali nippocoreani. La querelle che tiene banco nei giorni antecedenti la manifestazione è quella della convocazione di Alberto Gilardino, allora bomber del Parma e dell'Under21 e della rinuncia a Roberto Baggio, che tutta l'Italia vorrebbe vedere vestire la maglia azzurra dopo l'ennesima ottima stagione al Brescia. Il sorteggio inserisce l'Italia nel gruppo C, insieme a Danimarca, Svezia e Bulgaria. L'esordio è fissato per il 14 giugno allo stadio di Guimaraes contro la Danimarca. La squadra di Trapattoni soffre enormemente il caldo torrido dell'Alfonso Enriques, soprattutto dopo aver trascorso il ritiro con la brezza di Lisbona. Finisce a reti bianche, ma il peggio arriva la mattina del 16 giugno. La tv di stato danese diffonde un filmato in cui si vede chiaramente Totti sputare addosso al suo marcatore Poulsen. La squalifica prevista dalla Uefa in questi casi è pesantissima e a nulla vale l'impegno dell'avvocato Giulia Bongiorno, fatta arrivare appositamente dall'Italia per occuparsi del caso. Il numero 10 giallorosso resta fuori per tre giornate e molti si augurano di ritrovarlo per le semifinali. Intanto per il cammino azzurro diventa decisiva la partita contro la Svezia, che aveva sconfitto con un roboante 5-0 la Romania. Segna Cassano al 37', ma a cinque minuti dalla fine arriva la beffa: tacco di Ibrahimovic spalle alla porta e palla sotto la traversa per il pareggio svedese.

Si spera negli altri - Per qualificarci agli ottavi non basta battere la Bulgaria, sconfitta per 2 a 0 anche dalla Danimarca. Bisogna sperare che il derby scandinavo tra svedesi e danesi non finisca 2 a 2: in quel caso gli azzurri sarebbero comunque eliminati, per il minor numero di gol segnati negli scontri diretti. Intanto in casa Italia, alcuni giornali pubblicano la notizia di un battibecco tra Vieri e Buffon dopo la gara con gli svedesi. Il centravanti, in dubbio per la gara contro i bulgari per un infortunio al ginocchio, smentisce e attacca duramente i giornalisti al seguito della spedizione italiana. La beffa è dietro l'angolo e si consuma la sera del 22 giugno: Italia e Bulgaria si affrontano a Guimaraes, mentre, contemporaneamente, Danimarca e Svezia scendono in campo allo stadio Bessa di Porto. Squalificati Cannavaro e Gattuso, Vieri in panchina bloccato dal ginocchio Trapattoni lancia Materazzi, Fiore e Corradi dall'inizio, insieme a Cassano e Del Piero. Piove, gli spalti dell'Alfonso Enriques sono semi deserti, le orecchie incollate alle radioline per seguire la gara di Porto. Bisogna vincere per forza, ma il primo tempo dell'Italia è pura sofferenza. I bulgari sfiorano più volte il gol, Fiore tira addosso al portiere Zdravkov da pochi passi, un Del Piero abulico calcia a lato a porta vuota, e al 45esimo Materazzi fa fallo su Berbatov in area. È rigore, che Martin Petrov trasforma. A porto Svezia e Danimarca chiudono il primo tempo sull'uno a uno. A inizio ripresa Perrotta in mischia segna il pari dell'Italia. Trapattoni si gioca il tutto per tutto e rischia Vieri al posto di Corradi. Intanto a Porto, al 66esimo, Tomasson segna il 2 a 1 della Danimarca contro la Svezia: con questo risultato, la vittoria contro la Bulgaria qualificherebbe gli azzurri. Ma all'89esimo al Bessa arriva il gol che gela le speranze azzurre. Jonson batte Sorensen e fa il 2 a 2 che elimina matematicamente l'Italia. Al 94esimo cassano, ignaro del risultato del derby scandinavo, infila di destro il 2 a 1 azzurro sui bulgari. Il barese fa per gioire verso la panchina azzurra poi, resosi conto dell'eliminazione ormai compiuta, si inginocchia e scoppia a piangere. È l'immagine simbolo del nostro europeo.
Molti azzurri recriminano per il pareggio fra svedesi e danesi. Tomasson, Helveg, Jorgensen, Isaksonn, protagonisti del nostro campionato, sembrano avere bene imparato le malizie del calcio italiano, come spiega Buffon

Quello in Portogallo è il passo d'addio di Giovanni Trapattoni alla guida della Nazionale. A fallire, con lui, il gruppo dei cosiddetti nippocoreani, guidati da Totti, Vieri e Del Piero: per il tecnico e i suoi fedelissimi, l'occasione di riscattare l'eliminazione dai Mondiali asiatici del 2002 sfuma nella notte di Guimaraes. Amara consolazione quella di essere stata l'unica squadra a uscire imbattuta dalla manifestazione, visto che anche i futuri campioni d'Europa della Grecia erano stati sconfitti dalla Russia.

Finale a sorpresa - Il prosieguo dell'Europeo regala comunque grandi sorprese: in semifinale ci va la Grecia, che elimina la Francia campione d'Europa in carica, assieme a Olanda, Portogallo e Repubblica Ceca. Proprio i Greci superano la quotata Repubblica Ceca con il silver gol di Traianos Dellas, giocatore del Perugia prima e della Roma poi. In finale gli ellenici ritrovano il Portogallo padrone di casa: decide un gol di Angelos Charisteas, attaccante del Werder Brema, dopo 57'. Questo il ricordo di Traianos Dellas

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