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15 dicembre 2005 |
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Da Sun nuovi server per i data centerdi Pino Fondati |
I numeri mondiali di Internet sono impressionanti: miliardi di utenti e un ritmo di «new entry» che sfiora i tre milioni a settimana.
Il tutto accompagnato da un’espansione altrettanto forte di servizi sempre più sofisticati (si pensi solo ai blog…), che rende ancor più vicine e concrete comunicazioni e transazioni a due vie e che rende l’utente un fruitore attivo. E già s’avanza all’orizzonte l’internet di nuova generazione. Da queste considerazioni è partita Sun Microsystems per ribadire l’attualità del suo storico slogan «the network is the computer» e definire l’avvento prossimo venturo del mondo interconnesso come “participation age”. Tutto questo determina nell’utente forti aspettative sul lato servizi, che, com’è noto, vengono erogati dai data center. Proprio qui ci si trova davanti a fattori critici: le enormi quantità di server che i data center devono gestire e che creano problemi di spazio (un dato per tutti: secondo Idc entro il 2009 negli Usa verranno installati più di 14 milioni di server, più 50% rispetto ai valori attuali), la grande quantità di energia elettrica che devono consumare (ormai è la seconda voce di costo..), le prestazioni (leggasi qualità del servizio). «Su queste tre assi – afferma Franco Roman, direttore marketing e partner sales di Sun Microsystems Italia – Sun ha deciso di produrre un grande sforzo di innovazione per sviluppare una nuova architettura per processori». Tre anni di ricerca e sviluppo per “andare a vedere” come funzionano i sistemi internet («fare attività semplici in modo veloce», dice Roman) e creare strumenti adeguati a soddisfare i requisiti di cui sopra: performance, ingombri e consumi energetici. Il tutto si concretizza oggi nei nuovi server Sun Fire T1000 e T2000 (il primo alto 4 cm e profondo 19”, il secondo 8 cm e 24,3”), progettati per supportare i carichi di lavoro di internet, le applicazioni Web, i sistemi e i database distribuiti, basati su tecnologia CoolThreads a 9,6 Ghz, il “cuore” costituito dal processore UltraSparc T1 (design massively-threaded da un massimo di otto core) e , naturalmente, sistema operativo Solaris. «Oggi, con i nuovi server Fire abbiamo 32 processori in un unico chip, come dire su un unico chip le prestazioni di un intero rack di server». Da notare la presenza di Swap (space, battage, performance), una nuova metrica inventata da Sun per valutare l’efficienza e le prestazioni dei sistemi installati nei datacenter; si tratta in pratica di un parametro complessivo che misura spazio, consumi di corrente e prestazioni. Alla fine, secondo Roman, i nuovi sistemi si pongono l’obiettivo di garantire un’occupazione dello spazio pari a un quinto e una riduzione dei consumi pari a cinque volte rispetto ai sistemi “tradizionali”. Il tutto si inserisce nella strategia di Sun basata sulla convinzione che i server non siano tutti uguali, che ciascuno di essi sia destinato a fare «un mestiere diverso». Da qui la suddivisione dei server in quattro categorie ben distinte: applicazioni Web, applicazioni business, gestione database, gestione supercalcolo.Le Top News del Sole 24 ORE sul telefonino. | TOP al 48224 |
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