 |
| Sfida aperta fra Wi-Max e cellulari 3G |
| di Gianni Rusconi |
Quando debuttò il Wi-Fi alcuni analisti scorsero un possibile “conflitto di interessi” fra la nuova tecnologia wireless e le reti mobili di terza generazione nel merito specifico della trasmissione dati in banda larga. Sconfessato, da operatori mobili e provider di connettività Internet, il rischio in questione, ora il dualismo reti senza fili/reti cellulari torna d’attualità con l’avvento del Wi-Max da una parte e dell’Hsdpa (l’Umts super veloce) dall’altra. La convinzione di molti esperti in materia, in proposito, è che i carrier mobili dotati di network 3G non saranno i primi a scommettere sul Wi-Max; a fare da pionieri del wireless in banda larga a grande distanza, guidandone di fatto l’adozione da parte di imprese, utenti privati ed enti pubblici, saranno invece provider (fisici o virtuali) privi di frequenze per operare su reti mobili ma forti di risorse tecnologiche adeguate per sviluppare offerte ad hoc sul fronte della comunicazione senza fili.
La carta in mano agli operatori di telefonia, invece, sembra per varie ragioni essere proprio l’ultima frontiera tecnologica raggiunta, e cioè l’Hsdpa (High Speed Downlink Packet Access), che permette di collegarsi a Internet da terminale mobile con una velocità, da 1,8 a 14 megabits, fino a quattro volte superiore a quella garantita dall’attuale standard 3G. Stando agli analisti di Gartner e Ovum, se il download di musica e la possibilità di avere video on demand sui propri cellulari non assicurerà agli stessi gestori il boom di domanda di servizi e apparecchi l’avvento del super Umts potrebbe perlomeno (se i tempi di rilascio della tecnologia non subiranno troppi rallentamenti) rendere meno “pericolosa” la diffusione del Wi-Max in versione mobile, attualmente disponibile commercialmente solo in Corea del Sud.
L’Hsdpa sarà quindi il vero freno inibitore del protocollo 802.16e (il Wi-max mobile)? Ne limiterà i possibili utilizzi per realizzare reti sulle quali far viaggiare a costi bassissimi voce e dati via Internet da e verso computer portatili e palmari. E come si comporteranno i grandi provider di servizi di Voice over Ip? Sfrutteranno anch’essi il Wi-Max mobile, che garantisce una banda garantita fino a 18 mbps, per rubare utenti agli operatori di telefonia controbilanciando nel contempo la diminuzione delle entrate derivanti dai propri servizi voce su linea fissa?
Alcuni ricercatori americani sono dell’idea che l’insieme delle tecnologie cellulari oggi disponibile (Hsdpa compreso) sia di per sé una robusta difesa contro il Wi-Max, anche in considerazione del fatto che l’adozione di massa di quest’ultimo per abilitare servizi vocali mobili via Internet non sarebbe oggettivamente realizzabile prima del 2008, e quindi forse troppo in là per minare le fondamenta del dominio oggi esercitato dalle varie Vodafone, Ntt DoCoMo, Verizon e via dicendo su scala mondiale. Rimane però il fatto che quel 15/20% di entrate che i carrier mobili mediamente derivano dal traffico dati è una sorta di nervo scoperto che neppure l’avvento dell’Hsdpa, che ancora più dell’Umts necessiterà di applicazioni dedicate a reale valore aggiunto per trovare proseliti fra gli utenti, andrà a coprire. Ed è questa la debolezza che è lecito pensare cercheranno di sfruttare i provider (come Netscalibur e Alvarion in Italia) da subito sostenitori della causa del Wi-Max.
