Da domani, sul palcoscenico dell’Ifa di Berlino, faranno capolino fianco a fianco alle ultime novità dell’intera industria dell’elettronica di consumo.

Sono il prodotto Cenerentola, in termini di quote di mercato, dell’industria televisiva ma i pannelli al plasma non si rassegnano certo al ruolo di seconda scelta (dietro gli Lcd) nel sempre più voluminoso settore dei Tv a schermo piatto. La riflessione ci viene spontanea alla lettura dei dati elaborati dalla società americana DisplaySearch e relativi al secondo trimestre di quest’anno. Stando a tali dati, infatti le vendite globali di Tv al plasma sono aumentate del 95% per arrivare a complessive 2,2 milioni di unità, una cifra che equivale al 5% (era al 4% i trimestre precedente) dell’intero mercato mondiale dei televisori. Decisamente consistente, oltre il 57%, la crescita anno su anno registrata anche in termini di fatturato, crescita che ha permesso ai plasma di catturare il 20% (in salita dal 18% di tre mesi prima) del volume d’affari globale espresso da questo comparto. E questo nonostante prezzi sempre in ribasso. Matsushita Electric Industrial, meglio nota agli utenti con il marchio Panasonic, ha fatto la voce grossa in uno scenario a lei favorevole segnando nel periodo aprile-giugno un incremento di 7 punti percentuali della propria market share, salita al 28,3%. Dietro il colosso nipponico, che entro l’anno lancerà nei negozi un apparecchio HDTV da 103 pollici al plasma da 70.000 dollari, Lg Electronics continua a registrare risultati positivi e si conferma al secondo posto assoluto con una quota del 17,1%, seguita da Samsung Electronics (al 13,6%) e da Philips (al 10,3%).

Guerra aperta per la leadership nei cristalli liquidi
Del poker di produttori sopraccitato non fa parte Sony, che per scelta strategica ha fatto degli Lcd il suo unico campo di battaglia, diventandone il primo produttore al mondo. La casa giapponese, ribadendo in toto la propria filosofia, ha infatti annunciato ieri che sfornerà ben nove nuovi Tv a cristalli liquidi entro l’autunno e fra questi vi sarà anche un modello da 52 pollici, il più grande mai uscito dalle fabbriche della multinazionale di Tokyo e destinato a debuttare nei negozi giapponesi il 20 ottobre con prezzi di listino nell’ordine degli 800.000 yen (circa 6.850 dollari).
I dati di DisplaySearch relativi al secondo trimestre 2006 sembrano intanto dare ragione alle scelte di Sony, visto e considerato che le vendite su scala mondiale nel periodo sono più che raddoppiate rispetto al 2005 (+135%), raggiungendo il tetto dei 9,4 milioni di pezzi e arrivando a coprire il 22% del volume d’affari globale del business dei televisori. Il produttore nipponico, nella classifica dei top vendor, si conferma in testa con uno share del 16% in termini di unità vendute ma sente il fiato sul collo di Samsung, arrivata al 15.4%, e di Philips, che vanta una quota dell’11%.
Primeggiare in questo segmento, del resto, è sinonimo di grande crescita a livello di fatturati se è vero che (dati di iSupply) entro il 2009 gli Lcd saranno più popolari anche dei sempreverdi Crt (48% contro 42% le rispettive quote di mercato) e nel 2010 diventeranno i più diffusi in termini assoluti, coprendo il 56% della domanda globale; per il 2006 gli analisti (di DisplaySearch) attribuiscono ai Tv a cristalli liquidi un incremento del 74%, per complessivi oltre 46 milioni di apparecchi in consegna e un fatturato previsto di oltre 44 miliardi di dollari.
Sony, che punta a tornare all’utile in questo segmento nella seconda parte dell’esercizio fiscale facendo leva sull’acclamata linea Bravia, dovrà però fare i conti con prezzi al consumo dall’inarrestabile parabola discendente; al pari di alcune delle sue rivali, vedi Sharp e Samsung (che ha annunciato un nuovo modello da 70 pollici per la prima metà del 2007), la casa nipponica sta quindi spingendo l’acceleratore sui grandi formati in cerca di margini di profitto più consistenti. E si è data l’obiettivo di portare entro la fine del 2006 il contributo di fatturato dei modelli superiori ai 40 pollici al 50%, rispetto al 30% attuale.