B DP1000.
Una sigla che, adesso, non dice molto, così come non avevano grande significato quelle sotto le quali si celavano i primi due lettori di compact disc, ma che nascondevano nel lontano 1982 una grandissima rivoluzione, così come lo fu 13 anni dopo il dvd e, ora, il Bluray. Già perché il Samsung BDP1000 è uno dei primi lettori di dischi Bluray al mondo, il primo disponibile nel nostro Paese. Esce contemporaneamente ai titoli, ai film cioè al software, elemento fondamentale per sfruttare questo formato ad alta definizione. Nòva24 ha provato la macchina in anteprima per comprendere la portata della rivoluzione ad alta definizione e quali i vantaggi per l'utente.
L'apparecchio è stato lanciato insieme a un nutrito catalogo di titoli fra i quali spicca Hitch Lui sì che capisce le donne, The Exorcism of Emily Rose, Vita da camper, Il quinto elemento, Hostel Il destino di un cavaliere, S.W.A.T. Squadra speciale anticrimine, Underworld, Evolution e Ultraviolet.
Ed è proprio la disponibilitàdi film che, adesso con il Bluray, come in passato il Vhs, il cd e il dvd, innesca la scintilla che accende, o dovrebbe accendere il successo commerciale. È stata la mancanza di titoli a decretare la fine prematura e non certo rimpianta di formati come la Dcc o il Minidisc, a causare il sostanziale oblio del super audio cd, sia pur eccellente tecnicamente. Ed è, infatti, sull'avvio della commercializzazione dei film che i propugnatori del formato Bluray contano di vincere la guerra in atto con il concorrente l'Hddvd, che rischia di replicare l'ormai tecnologicamente preistorico conflitto per l'home video tra Betamax e Vhs. I due formati per l'utente sono sostanzialmente identici: è vero il Bluray è più capace (almeno 25 Gb contro 15) ma per le differenze si risolvono in dettagli da appassionati o da addetti ai lavori. Quello che conta è che il disco in entrambi i casi è letto da un laser a luce blu, il quale grazie alla sua lunghezza d'onda più corta (405 nm) dei convenzionali emettitori a infrarosso per cd (780 nm)e dvd (650 nm)memorizzano più informazioni a paritàdi superficie. Il disco ha infatti il consueto diametro da 12 centimetri cui il cd ci ha abituato da un quarto di secolo. Senza questa tecnologia occorrerebbe un disco da 60 centimetri di diametro per contenere la stessa quantità di informazioni. Forse un po' ingombrante.
La similitudine estrema con il cd e il dvd che agevola il rapporto con l'utilizzatore che si trova di fronte una macchina la cui logica di gestione e d'uso e del tutto analoga a quella di un comune lettore di dvd.
Ma è all'atto pratico, una volta inserito un film nel vassoio, uguale a quello cui siamo abituati da anni, che la differenza si manifesta nella sua incredibile ricchezza di dettagli: con l'alta definizione offerta dal Bluray si apre un mondo fatto di colori vivi, sfumature precise e dettagli. Tanti, tantissimi, dettagli: anche quelli più minuti, più nascosti ma che, insieme, compongono una vera sinfonia di immagini. Come al cinema nella magnificenza delle pellicole. Qui siamo agli antipodi dei film liofilizzati in Divx, con le loro orribili immagini dagli fondi sfocati, il movimento incerto e denso di scie. Per non parlare dei colori falsati. Ma il Bluray è nettamente superiore anche al dvd: la ricchezza di dettagli, la precisione del contrasto e la resa cromatica fanno di ogni fotogramma una vera fotografia in 35 mm. Ma cosa serve per godersi una tale magnificenza: semplice un televisore nuovo. Ma che sia Hd Ready, ovvero capace visualizzare almeno 720 linee. È questo il minimo requisito altrimenti il lettore con il laser blu non serve a nulla.
Il Samsung si usa come un comune lettore dvd: sul pannello frontale, minimalista per design e numero di comandi, è presente il comando multifunzione per la riproduzione e l'avanzamento. La finitura è buona, ma non eccezionale, soprattutto in relazione al prezzo: 1.199 euro. Ben di più dei 999 dollari richiesti negli Usa. Il Bluray è dunque un giocattolo per chi può permetterselo, così come lo erano i primi due lettori cd al mondo: il Philips Cd 100 e il Sony Cdp 101 che costavano circa 1,5 milioni di lire dell'epoca. Il retro dell'apparato ospita tutti i connettori necessari per l'audio e il video. A proposito manca, come è giusto che sia, la presa scart rimpiazzata dalla moderna Hdmi per segnali digitali ad alta definizione. Sono presenti comunque una presa Svideo e i connettori, sempre tipo Rca, per il collegamento a componenti Rgb. L'audio è quello classico del cinema in casa: Dolby Digital e Dts. Non serve dunque cambiare sistema sorround, ma è consigliabile avere un sistema all'altezza: un buon amplificatore e diffusori adeguati sono pertanto fondamentali. Da evitare kit con casse di plastica ed esili amplificatori: sono belli da vedere ma terribili da ascoltare. Il lettore della casa coreana digerisce dvd (così la cineteca è salva) e anche compact disc. La musica però non è il suo forte anche per colpa della ventola di raffreddamento che è inevitabilmente rumorosa e nei "pianissimo" è un po' troppo invadente. Legge anche dischi con file Mp3.