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Tutti i «dubbi» di Apple: dalla Tv digitale all'iPhone

di Gianni Rusconi

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1 marzo 2007


Respinte al mittente, Lg Electronics e Sony Ericsson i destinatari, le accuse di plagio e di violazione di brevetti e raggiunto con la Cisco Systems l'accordo per utilizzare il marchio "iPhone" per commercializzare il nuovo telefonino multimediale in tutto il mondo (il colosso del networking, da parte propria, continuerà a vendere con il brand oggetto di querelle gli apparati di rete wireless della sussidiaria Linksys), in casa Apple si torna a pensare a come lanciare sul mercato due dei prodotti chiave per il futuro prossimo della società: l'Phone, appunto, e la Tv. Dopo la presentazione di inizio gennaio al Mac World 2007, tutti si aspettano dettagli sull'effettiva disponibilità ed evoluzione tecnologica del "gadget" che nelle intenzioni di Steve Jobs dovrebbe ripetere il successo dell'iPod, a suon di milioni e milioni di esemplari venduti. Che per la società di Cupertino il lancio del nuovo cellulare sia strategico lo dice anche lo spot pubblicitario (una clip di 30 secondi con spezzoni di film celebri in cui gli attori rispondono al telefono) visto in anteprima nel corso della cerimonia de assegnazione degli Oscar del cinema a Hollywood, costato circa 1.7 milioni di dollari e (pare) visto in diretta da oltre 40 milioni di telespettatori. A proposito di Tv, Apple ha anche confermato come il nuovo "set top box" (prezzi di listino al pubblico fissati a 299 dollari, circa 225 euro) per collegare senza fili il pc alla televisione e vedere su quest'ultima i contenuti video archiviati nel computer non arriverà a febbraio come previsto bensì ma a metà marzo. Perché questo improvviso ritardo? C'è forse qualche ripensamento di strategia per quanto riguarda l'offerta di prodotti e servizi per i salotti digitali? Dal quartier generale di Cupertino i portavoce hanno subito ridimensionato la cosa spiegando che il collaudo della Apple Tv richiede qualche settimana in più rispetto ai tempi previsti. Questione di tempi tecnici, quindi, e null'altro.

Il vero business sono le suonerie?
Una ricerca pubblicata di recente su Yahoo, frutto di un'indagine effettuata su 379 consumatori statunitensi, ha detto chiaro e tondo che l'iPhone difficilmente sfonderà sul mercato di massa nel caso costasse 500 dollari. Tutt'altra storia accadrebbe se invece il prezzo del telefonino di Apple oscillasse tra i 200 ed 299 dollari: in tal caso il 42% degli interessati sarebbe disposto a comprarlo. Al di là della reale attendibilità di questa indagine (troppo esiguo il campione monitorato) è facile intuire come il costo a listino giocherà un ruolo importante, se non decisivo, per il successo dell'iPhone. Apple lo metterà in vendita intorno ai 200 dollari giocando anche sul fattore "low cost" del proprio gingillo multimediale? In attesa di risposte ufficiali, è interessante notare come la casa di Cupertino appaia assai attratta dal business delle suonerie, che rappresenta oggi il 10% del totale dell'intero mercato musicale, con un volume d'affari nell'ordine del miliardo di dollari. E se fosse questo, nel segno di quella convergenza fra musica e telefonia di cui l'iPhone è sicuramente un esempio avanzatop, il vero obiettivo di Jobs?

Una versione 3G in Europa a gennaio 2008?
Atteso negli Stati Uniti a giugno, l'Phone dovrebbe sbarcare in Europa a settembre nella medesima configurazione ad oggi conosciuta, quella illustrata da Jobs in sede di annuncio ufficiale. Chi a suo tempo criticò il fatto che l'iPhone mancasse di alcuni attributi chiave, vedi su tutti il supporto delle reti mobili di terza generazione, pare sia destinato a ricredersi. Stando ad alcune fonti, infatti, a gennaio 2008 gli utenti europei potrebbero mettersi in tasca un iPhone 3G ed è quindi lecito pensare che molti attenderanno tale data prima di acquistarlo nei negozi. Un dubbio che probabilmente vivono anche in Apple: sfruttare subito l'onda lunga dell'effetto mediatico generato dall'annuncio di inizio gennaio o aspettare qualche mese per portare in Europa un terminale al passo con quelli di nuova generazione delle varie Motorola, Nokia, Samsung e via dicendo? Quel che è certo è che Apple ha chiesto di recente in via ufficiale alla Federal Communications Commission americana di mantenere il massimo riserbo sui dettagli delle caratteristiche tecniche del suo nuovo apparecchio, così da prevenire la possibile fuga di informazioni verso l'esterno (gli archivi della Fc sono per consuetudine una fonte preziosa e in anteprima sui prodotti elettronici di prossima commercializzazione) prima del 16 giugno 2007, data probabile del rilascio ufficiale dell'iPhone negli Usa.

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