Il futuro delle console per videogiochi è segnato, a meno di un radicale ripensamento del loro ruolo. Altrimenti, la prossima generazione, dopo Xbox 360 e PlayStation3, non riuscirà ad emergere. L'opinione, di alcuni dei principali protagonisti del settore che vale più dell'industria cinematografica di Hollywood, è molto duro. Ma ha un fondamento. Le nuove architetture per Pc basate su processori multi-core sempre più economici e potenti, stanno infatti radicalmente eliminando i vantaggi che un apparecchio elettronico dedicato come la console ha in termini di rapporto prezzo/potenza. Inoltre, la possibilità di giocare in rete sta sempre più ridefinendo il ruolo della console nel salotto di casa: Le nuove PlayStation 3 e Nintendo Wii scommettono tra le altre cose sulla possibilità di utilizzare messaggerie istantanee e creare mondi virtuali sulla falsariga di Second Life, mentre Xbox 360 di Microsoft è un perfetto complemento per il Media Center di Windows Vista e può sfruttare un già ottimo sistema di gioco in rete con milioni di appassionati.
«La mia opinione - ha dichiarato però John Romero, uno dei più famosi sviluppatori di videogiochi - è che lo zoccolo duro dei giocatori si orienteranno sempre di più verso il Pc, o verso una piattaforma basata sul Pc di casa che riesce a servire via Wi-Fi l'intera casa. Quello che serve è trovare una nuova strada che consenta di ridare una identità unica alla console rispetto al Pc, com'era in passato».
Per lungo tempo il mondo degli affezionati dei videogiochi si è diviso tra partigiani del gioco su Pc o di quello su console. Nintendo, l'azienda giapponese che sta attualmente incassando lusinghieri risultati di vendita più con la console Wii, ha definito negli anni Ottanta il ruolo dei videogiochi da salotto proponendo prodotti orientati ad un pubblico adolescenziale più giovane. È stata poi Sony, a metà degli anni Novanta, con la prima Playstation a rendere i giochi più "adulti" anche grazie a titoli controversi come Grand Theft Auto: Miami Vice. A cavallo tra l'ultimo decennio del secolo ed il primo del nuovo, il salto di qualità è stato orientato decisamente verso la potenza di calcolo e il fotorealismo delle immagini, spinte anche dall'alta definizione di serie su Xbox 360 e Playstation 3. Ma il mercato ha cominciato comunque ad orientarsi sempre più verso il gioco su Pc, dove hanno fatto capolino anche titoli precedentemente appannaggio solo del settore delle console.
Ad oggi, sottolinea Romero, è soprattutto Wii, la console di Nintendo, ad aver capito le nuove necessità strategiche. A differenza di SeGa, che alla fine degli Novanta ha chiuso la sua divisione hardware per via del fallimentare Dreamcast e rimane solo come produttore di videogames per sala giochi o come fornitore di contenuti per terze parti. «Il Wii - sostiene invece Romero - ha il design perfetto per una console che non vuol essere un Pc ed è in grado di attirare l'attenzione e far divertire il giocatore occasionale più che quello abituale. In questo modo si espande il mercato e soprattutto si evitano le sovrapposizioni con quello dei videogiochi per Pc».
Sono però proprio i giochi per Pc in rete, adesso compatibili anche con quelli per console come nel caso di molti titoli di Xbox 360, a rendere invece ancora più interessante l'evoluzione delle console. Nonostante l'innalzamento del prezzo medio e le caratteristiche sempre più simili a quelle di un Pc (con schede video e dischi rigidi analoghi a quelli presenti sul mercato dei personal computer), le capacità di networking delle console stanno creando nuove reti di messaggeria istantanea e «social networking» per i più giovani alternative a quelle solitamente utilizzate con il web.
Ps3 come supercomputer
Oppure, di usi alternativi, come la proposta di Sony di unire la potenza di calcolo attraverso Internet delle Ps3 vendute sinora per un progetto di calcolo distribuito per l'analisi di proteine: grazie alla potenza di calcolo (secondo il responsabile tecnologico di Sony, Masa Chatani, 10mila Ps3 equivalgono a 200mila personal computer in termini di potenza di calcolo, grazie al processore Cell realizzato da Sony, Ibm e Toshiba) e al fatto che spesso la console rimane accesa e collegata ma non viene utilizzata, si potrebbero risolvere «grandi problemi - dice Chatani - utilizzando la potenza distribuita di calcolo riunita attraverso la rete, come per il progetto Folding@Home dell'Università di Stanford o SeTi per l'analisi delle radioemissioni provenienti dallo spazio in cerca di segnali di vita intelligente». Utilizzi di questa potenza di calcolo distribuita a fini commerciali invece sarebbero secondo Sony molto più difficili da ottenere.
Il prossimo passo, oltre ad un ripensamento della console casalinga, sostiene invece Romero, sarà anche quello di ridefinire la prossima generazione di console da passeggio, come la Playstation portatile Psp e il Nintendo Ds. «Alla fine, anche loro si tramuteranno in qualcosa d'altro: un ibrido tra palmari e telefoni cellulari», sostiene il game designer.