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Bill Gates cerca l'anti-Google

di Luca De Biase

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5 maggio 2007

È un'escalation. E dura da almeno tre anni.Con episodi memorabili. Microsoft rafforza il suo portale ed è leader nella mail. Google sviluppa Gmail. Microsoft lancia il suo motore di ricerca.Google offre una sua versione di Office. Microsoft tenta di concludere un accordo strategico con Aol, Google entra nel capitale di Aol e blocca l'iniziativa. Microsoft allarga su musica, giochi, pubblicità. Google compra YouTube. Microsoft comincia a offrire software da usare online. Googleentra nei software da scaricare sul pc. Microsoft tenta di comprare DoubleClick, un forte protagonista della pubblicità online,Google gliela soffia pagando 3,1 miliardi di dollari. Il confronto è profondo.Anche emotivamente. Quasi due anni fa, Steve Ballmer, l'esuberante capo della potentissima Microsoft, è andato su tutte le furie perché KaiFu Lee, uno degli uomini sui quali contava,è andato a Google:le sue parole, in quell'occasione erano da vietare ai minori. L'ambiente di Google sembra più attraente.
Da qualche tempo, in effetti, Google appare vincente:storicamente imbattibile come motore di ricerca era però indietro in termini di pagine viste rispetto ai grandi portali globali, Yahoo! e Microsoft,ma in marzo è riuscita a superare la soglia del mezzo miliardo di utenti per i suoi servizi e a diventare in assoluto il sistema di siti più visitato del mondo. È troppo.E poiché ora tutti si aspettano una mega risposta della potentissima Microsoft, il mercato ci crede quando alcune indiscrezionidi stampa né confermate né smentite segnalano che Microsoft sarebbe disposta a comprare Yahoo!per 50 miliardi di dollari.
Sarebbe un fatto di portata storica, almeno per il mondo della tecnologia. Un cambio di strategia fondamentale per Microsoft, abituata a giocare da dominatrice e in chiara difficoltà di fronte all'avversario di Mountain View. Ma la vicenda lo merita. Microsoft è sempre stata in grado di rispondere agli avversari contando sul dominio dei sistemi operativi per pc. Ma su internet questo non sembra più sufficiente. E forse non basta più limitarsi a prudenti acquisizioni di aziende in possesso di tecnologie innovative da inserire nell'ecosistema Microsoft. Ma comprare Yahoo! non sarebbe un aggiustamento, sarebbe un rovesciamento della prospettiva. L'obiettivo immediato potrebbe anche essere chiaro.Secondo ComScore, insieme, Microsoft e Yahoo! avrebbero il 38,4%delle ricerche online e tornerebbero in testa in termini di utenti: 634,3 milioni, contro i 528 di Google.E la dimensione conta sulla rete,per la raccolta pubblicitaria e soprattutto per la credibilità delle strategie. Ma per raggiungere questo obiettivo, Microsoft sarebbe costretta ad ammettere una sconfitta sonora nel campo dei servizi internet.E soprattutto dovrebbe confrontare la propria cultura aziendale con quella della giovane Yahoo!.
Quando i giovanissimi David Filo e Jerry Yang, mingherlini studenti di Stanford, mettevano insieme la loro lista di siti internet nel 1994, l'ex capo di Ballmer, Bill Gates non ne voleva sapere di internet. Si rifiutava di occuparsi di browser e si dimenticava della rete nella prima versione del suo libro, "La strada che porta a domani". È passata un'era geologica. Yahoo! è cresciuta nella prima fase di internet diventando un fenomeno: simboleggiava l'epoca dei portali, siti pieni di notizie, servizi, segnalazioni. Microsoft rispondeva entrando nei business dei portali con il suo Msn. Mantenendo però ferma la barra sulla valorizzazione del suo asset strategico: il sistema operativo. Ha così accumulato una quantità inimmaginabile di denaro, ma ha consentito all'innovazione velocissima dei sempre nuovi protagonisti di internet di erodere il suo potere. Se sulla rete nulla si ferma, neppure l'attuale predominio di Google è al sicuro. La competizione continua e va seguita attentamente. Perché in fondo sisvolge nel territorio strategico che definisce, nientemeno, il modo oggi più diffuso con cui l'umanità accede alla conoscenza.

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