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Lanciato il primo satellite italiano Cosmo-SkyMed |
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8 giugno 2007
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È in orbita Cosmo-SkyMed, il primo satellite al mondo interamente duale per scopi civili e militari, completamente realizzato dalla scienza, la tecnologia e il lavoro d'impresa del nostro Paese. Cosmo-SkyMed (Small Satellite For Mediterranean Observation) si è staccato alle 19:34 (ora locale del 7 giugno), le 04;34 ora italiana di oggi, dalla rampa di lancio della base di Vandenberg, in California, dell'aereonuatica militare statunitense. Il satellite è stato portato nello spazio da un razzo Delta2 della Boeing, un vettore lanciato per la prima volta nel 1989 e nato sulla base di un missile concepito nel 1959. Il primo satellite della Constellation of Small Satellite For Mediterranean Observation è quindi regolarmente entrato nella sua orbita circa 58 minuti più tardi, alle 20;32 ora locale, le 05;32 in Italia, quando cominciava di fatto un nuovo giorno con la maggiore impresa spaziale nazionale. Ad assistere al lancio a Vandenberg sono arrivati oltre 100 tra scienziati, tecnici e rappresentanti militari del nostro Paese, tutti esperti che hanno reso possibile una missione spaziale che già si è accreditata come unica per l'osservazione della Terra per la prevenzione dai disastri e la sicurezza strategica. La missione è costata circa 1.100 milioni di euro nel suo complesso tra progetto, tecnologia, lancio e infrastrutture a terra. Dopo la partenza di oggi del primo Cosmo-SkyMed si guarda già al lancio del secondo satellite della costellazione di quattro, prevista per la fine del 2007, a novembre. A scrutare il nostro pianeta da oggi sarà pertanto un insieme di tecnologie sofisticatissime montate bordo di Cosmo-SkyMed che riprenderanno immagini in tre dimensioni con una precisione pari a un metro e anche meno. La parte del leone la fa un sensore radar ad apertura sintetica (sar) che lavora in banda X e dotato di un'antenna attiva che rappresenta uno dei gioielli di tutta la missione. L'antenna al momento del lancio era ripiegata in tre pannelli collocati lungo la carrozza del satellite e si spiegherá una volta in orbita dando l'avvio ai 1.300 trasmettitori elementari che la compongono. Cosmo-SkyMed ha già permesso all'Italia di realizzare degli accordi internazionali nel campo dell'osservazione della Terra, il primo dei quali è con la Francia che integrerà il sistema italiano basato su satelliti radar con due satelliti ottici, mentre una seconda intesa è stata siglata nel campo civile con l'Argentina.
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