Il mercato delle videocamere sembrava fino a poco tempo fa spingersi verso il baratro o la nicchia dei super appassionati, ormai un qualsiasi telefonino è più che sufficiente per far correre i propri filmati nel grande condotto a perdere di YouTube. L'avvento dell'alta definizione ha però creato improvvisamente un nuovo filone a cui appassionare i videoamatori, i registi in erba che conoscono tutti i segreti del montaggio su PC.
Nel settore cinematografico ormai non sono pochi gli esempi di film anche di grande successo realizzati proprio con camere amatoriali in alta definizione.
I prezzi sono al momento piuttosto sostenuti ma siccome una buona videocamera digitale Mini DV in definizione standard non è mai scesa di molto sotto i 500 euro, la differenza di costi è solitamente molto inferiore alla differenza in qualità. I marchi davvero competitivi in questo settore sono pochi e la specializzazione mette al sicuro dal pericolo cinese di prezzi irrisori, così i margini sono adeguati e la ricerca può sfruttarli per dare un vero sviluppo alle prestazioni. Lo standard più usato è l'AVCHD, in grado di portare senza problemi le immagini registrate in alta definizione 1.080i fino ai più pratici supporti come il DVD registrabile o il nastro magnetico. Alcuni puntano direttamente alla memorizzazione su hard disk senza compressione, più pratica e capiente ma più costosa e che privilegia l'utilizzo del PC per le successive elaborazioni. E in prospettiva l'avvento dei blu-ray e HD-DVD registrabili apre nuovi orizzonti verso capacità di memoria quasi illimitate anche per lunghi filmati. Per chi vuole saltare le operazioni di mixaggio e post produzione le nuove telecamere in alta definizione si possono collegare direttamente ai televisori HD Ready con un cavoi HDMI. Forse sarò solo per mostrare agli amici il filmino delle vacanze, del matrimonio o del battesimo ma in alta definizione è meglio. ( r.f.)