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Yahoo! e Google pronti per le tlc

di Daniela Roveda

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12 luglio 2007

Un'altra vittoria in nome della libera concorrenza per la Net Economy contro i vecchi colossi delle telecomunicazioni. Google, Yahoo e una moltitudine di società dei nuovi media hanno apparentemente convinto il governo americano a mettere in vendita nuove frequenze radio per la trasmissione wireless, permettendo all'utente di usare il telefonino o il software che preferisce.
Questa regola, diffusa da anni in Europa, è stata ostacolata finora con successo dai grossi operatori come Verizon Wireless o AT&T negli Stati Uniti. Chi è abbonato a una compagnia telefonica wireless americana è obbligato infatti ad acquistare i suoi apparecchi e a utilizzare il suo software; ultimo esempio il gettonatissimo cellulare tuttofare iPhone, che funziona solo con il servizio AT&T Wireless.
Sotto pressione da parte di società come Skype, eBay, Google, Yahoo, Intel, Echostar Communications, DirecTv Group e di gruppi per la difesa dei consumatori, la Federal Communication Commission ha proposto quindi di mettere all'asta frequenze radio che potranno essere usate per creare un network "aperto".
Due porzioni da 11 megaherz saranno vendute separatamente, ma potranno essere unite per formare un network nazionale; nel corso dell'asta che si terrà all'inizio del prossimo anno la FCC conta di mettere in vendita anche altri 38 megaherz di frequenze senza l'obbligo di accesso aperto, e spera di raccogliere 10-15 miliardi di dollari.
A questo punto rimane da vedere quindi se Google o un'altra società dei nuovi media parteciperà all'asta, o se le nuove frequenze finiranno ancora una volta in mano ai colossi delle tlc.
L'acquisto di nuove frequenze, rese disponibili dalla transizione dall'analogico al digitale nel settore televisivo, ha senso strategico per imprese delle telecomunicazioni che intendono ampliare il loro raggio di azione. Una azienda come Google operante nel campo della pubblicità e dei servizi online, invece, dovrebbe entrare in un settore totalmente nuovo e costruire da zero un network wireless.
Anche se sarà quindi la Verizon o un'altra società tlc a vincere l'asta, molti analisti credono che la nuova regola possa inaugurare una nuova era di maggior concorrenza nel settore delle telecomunicazioni. Benché solo le nuove frequenze saranno soggette all'obbligo dell'accesso aperto, la riforma potrebbe spianare la strada per una maggiore liberalizzazione in futuro.
La riforma è per il momento ancora una proposta che sarà esaminata nel corso delle prossime settimane dalla Federal Commuincations Commission e messa ai voti a data da definire.
Ma il semplice fatto che la FCC abbia deciso di rimettere in discussione le regole che governano il settore della telefonia mobile è di per sé una grande vittoria per il settore high tech e per i consumatori americani.
Il desiderio di attenuare il potere dei colossi delle telecomunicazioni statunitensi è sentito anche in alcuni ambienti parlamentari: «Il settore wireless oggi non è sufficientemente concorrenziale e innovativo» ha detto il presidente della sottocommissione per le telecomunicazioni della Camera, Ed Markey, lodando la proposta messa sul tavolo dal presidente della FCC Kevin Martin.

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