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Rivoluzione "touch screen": arriva l'era del display sensibile al tocco

di Gianni Rusconi

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11 luglio 2007

L'iPhone è arrivato nei negozi americani da due settimane e l'onda lunga del clamore suscitato dall'avvento del telefono "made in Apple" non accenna a esaurirsi. Vuoi per le prime critiche lanciate in direzione dell'ultima creatura di Steve Jobs, vuoi per dati – come quelli elaborati dalla società di ricerca californiana iSuppli – che aprono ulteriori orizzonti di gloria per il terminale che tutti accreditano della forza per segnare una nuova era nel campo della telefonia mobile, quella che cellulari "touch screen". I dati di cui sopra, a ogni modo, sono questi: per fabbricare un iPhone con capacità da 8 Gbyte, che la Apple vende a listino negli Usa a 599 dollari, sarebbero necessari 265.83 dollari fra componenti elettronici (Samsung da sola, fra processore Arm Risc e memorie Nand e Ram ne serve un valore pari a 76.25 dollari) e costi di produzione. Il che significa un margine lordo – spese di ricerca, sviluppo, marketing e distribuzione escluse –superiore al 55%, nonostante il tanto famigerato ampio display sensibile al tocco – prodotto dalla società tedesca Balda con componenti Epson, Sharp e Toshiba Matsushita – incida secondo i calcoli degli esperti della iSuppli per ben 27 dollari, circa l'11% dell'intero pacchetto hardware. Se una discreta parte del prezzo di vendita al dettaglio, come alcuni analisti hanno malignato, finisca direttamente nelle tasche della At&t – il carrier che distribuisce in esclusiva l'iPhone negli Usa non è dato a sapersi ma certo è che tali margini (se veritieri) costituiscono un riferimento importante (in quanto decisamente superiore) per tutti i produttori che hanno scommesso sugli smartphone ad elevato valore aggiunto, vedi in primis la Htc con i nuovi modelli Touch, la Nokia con la serie N95 e la Motorola con le famiglie Q e i neonati Motoming. Apple, questo è chiaro più o meno a tutti, ha già di fatto tracciato con il proprio "supercellulare" una nuova pista per fare business con i telefonini.
Dagli smartphone ai Gps: due miliardi di nuovi device entro il 2012
Jennifer Colegrove, Senior Analyst Display Technology and Strategy alla iSupply ha dedicato al potenziale dei cellulari di nuova generazione basati su schermi "touch screen" uno studio ("The Right Touch for High Growth") in cui la premessa sostanziale è la seguente: questa categoria di terminali viveva già una fase di forte sviluppo anche prima che l'iPhone entrasse in scena. Premessa che non toglie ovviamente al telefono della Apple il ruolo di primo attore ma che fa da elemento base per spiegare come entro il 2012 saranno circa 4,4 miliardi gli apparecchi venduti che sfrutteranno questa tecnologia, rispetto ai circa 2,4 miliardi consolidati a fine 2006. Due miliardi di unità in sei anni, quindi, che sono ben più di un indizio per affermare che saranno smartphone, palmari e navigatori satellitari (come il con display sensibile al tocco a fare la parte del leone nell'arena dei device mobili. E non solo. Stando alle previsioni di Colegrove, gli schermi "touch screen" avranno un ruolo guida in tutti gli ambiti della nuova rivoluzione elettronica, dagli aerei alle automobili, dai sistemi di controllo dei macchinari industriali alle apparecchiature domestiche. Per comprendere anche terminali mobili per l'entertainment di gruppo o il cosiddetto "map browsing" e vere e propri prodotti del futuro come il "tabletop pc" Surface della Microsoft, che sfrutta per l'appunto un'interfaccia "multi touch" utilizzabile da più utenti contemporaneamente.
Quella in atto, stando alla relazione preparata dall'analista americana, è in poche parole una nuova rivoluzione nelle modalità di sviluppo e produzione di dispositivi e sistemi, in cui convergono numerosissime tecnologie avanzate (sensori ottici, polimeri, laser e via dicendo) e per la quale si daranno grande battaglia i fornitori di componenti, consci o meno che il prezzo dei componenti per i display touch screen è destinato a scendere del 10% anno su anno. Flessione significativa che impatterà non poco sull'andamento in valore di questo mercato, che secondo iSupply arriverà a generare con un tasso di crescita composito annuo del 3,1% un volume d'affari di poco meno di 1.7 miliardi di dollari entro il 2012. Di questi circa 430 milioni di dollari (rispetto ai 113 milioni del 2007) saranno generati dalla domanda di apparecchi con schermi "multi tocco", che segneranno un'impennata di vendite del 30% anno su anno da qui ai prossimi cinque anni.

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