E' molto di più di una semplice simulazione dello stato di cecità. "Dialogo nel buio", la mostra organizzata dall'Istituto dei ciechi di Milano, offre l'opportunità di "vedere" e vivere situazioni con gli occhi di chi non è vedente. Un'esperienza unica -chi scrive lo conferma - volta a riscoprire l'importanza e l'utilità degli altri quattro sensi. Un percorso, dunque, di conoscenza ossia di percezione. E proprio giocando sul piano della percezione l'evento è stato legato ad un'altra iniziativa, solo apparentemente lontana dalla prima: la presentazione dei dati della ricerca "Stato della Sicurezza nelle PMI europee", commissionata da Websense, società specializzata nella sicurezza IT, che ha evidenziato come la stragrande maggioranza delle aziende di piccole e medie dimensioni, comprese quelle italiane, non siano protette in modo adeguato dalle minacce e dai pericoli alla sicurezza informatica. In particolare lo studio ha mostrato l'esistenza di un forte problema di percezione, provato dal notevole distacco riscontrato fra il livello di salvaguardia avvertito dai dipendenti delle imprese e quello reale (per i risultati dell'indagine si veda l'articolo relativo).
«Ai non vedenti sta particolarmente a cuore il tema della sicurezza informatica in quanto, grazie ad un programma apposito, oggi un non vedente, in totale autonomia, può non solo utilizzare ma anche esercitare un'attività lavorativa che richieda l'impiego del pc. Il settore dell'Information Technology ci permette infatti di aspirare a nuove professioni, oltre a quelle tradizionali di centralinisti, fisioterapisti e massaggiatori», ha affermato Franco Risi, dell'Istituto milanese dei ciechi in occasione della presentazione della ricerca condotta da Websense e prima che il gruppo di giornalisti presenti cominciasse il tanto atteso tragitto della mostra.
Ma non è tutto. «Come un sito Internet deve essere il più possibile accessibile e fruibile da un punto di vista grafico, così anche nella mostra organizzata, il tema guida è quello dell'accessibilità. Dialogare, infatti, significa sensibilizzare e quindi far conoscere da vicino il mondo di tutti coloro che sono privi del dono della vista e, pertanto, al tempo stesso, far riscoprire il valore dei propri sensi. – conclude Risi - Per questa ragione il pubblico a cui si rivolge l'iniziativa è molto diversificato: dalle scuole all'università dalle imprese alle famiglie».
Un tour senza luce. Si tratta di un'esperienza multisensoriale in cui, per la mancanza dell'immagine visiva, la percezione delle cose e la comunicazione si fanno più intense e profonde. Il percorso si snoda all'interno di una ex chiesa presso la sede dell'Istituto dei ciechi di via Vivaio, in pieno centro a Milano, in un'area di circa 600 metri quadri, in assenza totale di luce.
I visitatori, a gruppi di massimo 8 persone, diventano i protagonisti di un viaggio molto emozionante: compiranno semplici attività della quotidianità ma con la differenza di essere completamente immersi nel buio. Per circa un'ora e 15 minuti l'unico accompagnatore a cui rimettersi è la voce di un non vedente esperto dell'itinerario che fa da "cicerone", oltre al bastone di colore bianco consegnato all'ingresso, identico a quello di cui si serve la persona cieca per muoversi ogni giorno fra la gente. Proprio la guida rappresenta la chiave di volta di questa esperienza: il visitatore, che si trova in una situazione anormale, senza punti luminosi e di riferimento, pur non avendo mai conosciuto questa persona, grazie alla sua voce rassicurante, a lei si affida lasciandosi aiutare ad usare in modo nuovo il tatto, l'udito l'olfatto e persino il gusto.
Si parte in fila indiana tenendosi a una parete, dopo di che ognuno viene lasciato libero di scoprire questa nuova dimensione spaziale e temporale. Si comincia passeggiando in un giardino, sfiorando le foglie, sentendo il profumo delle piante aromatiche; dopo di che si arriva in montagna e si attraversa un ponte nel bel mezzo di un temporale, con tanto di tuoni. Poi si giunge al mare salendo su una barca e si naviga realmente per un tratto, si sente con le mani l'acqua e si visita la casa di un pescatore annaspando nel buio alla ricerca degli oggetti collocati in questa abitazione: gli arredi ma anche la rete usata per pescare e ancora si toccano i rilievi di una cartina geografica.
Ma il momento clou si ha nell'ambiente in cui è stata simulata la città di Milano, con il suo traffico di tutti i giorni, frastornati dalla riproduzione dei rumori del rombo delle auto e dai suoni del clacson e con tutte le barriere architettoniche con cui un cieco deve fare i conti per sopravvivere e condurre una vita normale: dai lavori in corso all'ostacolo di un'auto o di una motocicletta parcheggiata, dalla saracinesca di un negozio a una cabina telefonica. Il tour si chiude al bar, al Cafénoir, dove guida e visitatori, sempre rigorosamente nella magia del buio, si siedono ad un tavolo, e con tanto di sottofondo musicale come in qualunque altro locale, degustano cocktail e stuzzichini e intanto commentano l'avventura appena vissuta.
Le info da sapere. Per informazioni e prenotazioni si possono consultare i siti web www.dialogonelbuio.it e www.istciechimilano.it, oppure contattare lo 02. 76394478 (02. 77226215 per le scuole).
