Si chiama machine-to-machine, si sintetizza con l'acronimo M2M, ma soprattutto è un mercato che nel mondo vale 32 miliardi di dollari, che conta 110 milioni di macchine che comunicano, e che, secondo molti analisti, nei prossimi anni promette di fare sfracelli, portando a diversi miliardi le macchine collegate fra loro. "Soprattutto se le macchine sono collegate in modalità wireless, e soprattutto se le tecnologie wireless si uniscono alle applicazioni internet on-demand". Parola di Cindy Patterson, giovane ma forte di un'esperienza ventennale nel mondo wireless, fresca di nomina alla carica di executive vice president international di Jasper Wireless, operatore mobile globale M2M dotato di regolare licenza, nata appena tre anni fa, sede a Sunnyvale, in California, e uffici in Gran-Bretagna. Per il momento, perché l'azienda pensa a una sostenuta espansione internazionale, a cominciare dall'Europa, Italia compresa, dove la Patterson è venuta per annunciare la disponibilità del servizio cellulare M2M sul nostro mercato. Mire internazionali che, a detta della manager, rispondono alle esigenze delle tendenze del mercato M2M, cioè "offrire ai clienti la capacità di connettere e gestire macchine su scala globale. Il tutto nella convinzione che non solo di connessione delle macchine si tratta, ma anche della loro gestione, corredate dalle giuste infrastrutture e i giusti servizi". Come fare? Dotando i fornitori M2M di una Sim (la Jasper wireless global Sim) in grado di dare un servizio locale in una quarantina di paesi. Per il momento, perché, assicura Patterson, si aggiungono continuamente nuovi paesi. Qual è il vantaggio per i clienti? "Innanzitutto – risponde Patterson – quello di avere un unico referente per tutti i servizi". Tutto questo è possibile perché il modello di Jasper si basa, oltre che sulla Sim, su soluzioni applicative verticali e sul Jasper Wireless Control Center. Quest'ultima è un'applicazione web-based che dota ogni macchina di un cruscotto, fornendo loro la visibilità e il controllo totali sulle comunicazioni, compresi i costi di comunicazione e la possibilità di interventi tempestivi in base ai dati che ricevono. I mondi verticali su cui opera Jasper sono invece Pos point-of-sales, ai quali offre Secure Sim, una funzionalità che previene addebiti fraudolenti e uso non autorizzato della Sim, e, quasi alla stessa stregua, fleet management, sicurezza, asset tracking, home automation. Tutte cose belle, ma che nel momento in cui diventano globali, per default hanno necessità di una copertura globale. Per questo, come ricorda Patterson, Jasper si è dotata di una propria infrastruttura cellulare e siglato partnership con operatori mobili Gsm di tutto il mondo, "affittando ampiezza di banda sulla rete di accesso radio". Nota tecnologica che, a detta di Patterson, differenzia l'azienda californiana da Mvno (operatore mobile virtuale) e reseller: dati si collegano in wireless attraverso i ponti radio dei partner, e Jasper Wireless li indirizza immediatamente a uno dei suoi data center. "Diversamente dagli altri, quindi, Jasper non utilizza altri elementi dell'infrastruttura dell'operatore mobile". La strategia per il futuro ha come obiettivo principale quello di affermare la società come operatore mobile focalizzato esclusivamente sulla comunicazione M2M. Un obiettivo affidato anche alla R&S, fortemente sostenuta dagli investitori che tre anni fa hanno fondato la società, e tra i quali ritroviamo nomi noti della Silicon Valley, come Pinnacle Ventures e Sequoia Capital, Dag Ventures e Bridgescale Partners.