L'annuncio è ufficiale, compare sul sito della società e oggi alle 15.00 (in contemporanea a Francoforte e a Parigi) verrà presentato ai media e alla comunità finanziaria: per la Sap l'acquisizione della californiana Business Objects, primo vendor al mondo nel settore della Business Intelligence con circa 44.000 mila clienti in portafoglio, è cosa fatta per una cifra in contanti leggermente superiore a 4,8 miliardi di euro (l'offerta è di 42 euro per azione ordinaria, l'adviser prescelto la Deutsche Bank). Così recita l'accordo raggiunto fra le parti, che troverà espressione nei bilanci 2008-2009 del colosso tedesco del software per la gestione aziendale.
Sui listini azionari gli effetti dell'annuncio si sono fatti sentire: il titolo Sap è sceso del 6,4% a 38,98 euro alla Borsa di Francoforte ed è stato scambiato stamani a 39,21 euro, per un valore di capitalizzazione della società di 49,8 miliardi di euro. Nel breve periodo, invece, l'operazione ridurrà i profitti netti nel prossimo esercizio e, questa la convinzione dei vertici Sap, porterà significativi incrementi agli utili a partire dal 2009.
Sap ha quindi risposto con la stessa moneta, per quanto in differita, alla grande rivale Oracle, protagonista lo scorso marzo della scalata (da 3,3 miliardi di dollari) a un altro big nel campo delle soluzioni per l'analisi e il reporting dei dati, la Hyperion Solutions.
L'annuncio, per quanto di grande portata, non costituisce però una vera sorpresa. L'acquisto di Business Objects da parte di uno dei giganti del settore del software aziendale – vedi Sap o Ibm - era nell'aria da novembre 2006 e le voci di un imminente "botto" si erano amplificate nelle ultime settimane.
I risvolti finanziari
Una volta conclusa, nel primo trimestre del 2008, l'operazione più costosa della sua quasi quarantennale storia, la società di Waldorf andrà a sfidare frontalmente la casa americana (le due compagnie sono in guerra da anni sul fronte dei sistemi gestionali Erp) anche in un segmento, quello della business intelligence, considerato dagli analisti di mercato uno dei più strategici per l'industria del software destinato alle grandi aziende. La scalata alla Business Objects segna tra l'altro anche una sorta di cambio di rotta per Sap, storicamente ancorata a sviluppare del tutto o quasi internamente la propria tecnologia, e conferma in secondo luogo la tendenza all'estrema concentrazione del mercato, tendenza a cui le acquisizioni in serie operate dalla Oracle hanno di fatto dato il via.
Sotto il profilo strettamente finanziario va rilevato innanzitutto come Sap andrà a pagare un prezzo superiore di circa il 20% rispetto a quello di chiusura del titolo Business Objects alla Borsa di Parigi lo scorso 5 ottobre: 35 euro. In secondo luogo c'è già chi, vedi un portavoce della Allianz Global Investors (che detiene un pacchetto di azioni Sap) che ha giustificato la scalata come un passaggio dovuto per coprire l'impossibilità di generare utili nel corso del 2008. In ogni caso, la casa tedesca si porta in casa una compagnia che nell'ultimo trimestre fiscale iscriverà a bilancio ricavi compresi fra 366 e 370 milioni di dollari (rispetto ai 382/387 previsti e ai 310 dello stesso periodo dell'anno precedente) e profitti per azione fra 4 e 6 centesimi, rispetto ai 16 previsti. Una calo dovuto, a detta di Business Objects, di vendite di licenze leggermente sotto le aspettative.
Un'offerta sempre più estesa
Henning Kagermann, Ceo della Sap, ha già fatto sapere che il deal con Business Objects – che continuerà ad operare come unità operativa indipendente all'interno del Gruppo Sap senza particolari interventi di riorganizzazione - è parte integrante di quel piano strategico della società tedesca, presentato nel 2005, di raddoppiare il mercato a cui indirizzarsi entro il 2010. "Questa acquisizione – ha detto in una nota il numero uno – accelera le nostre potenzialità di crescita". La business intelligence e il business performance management, un comparto con tassi di crescita decisamente superiori alla media dell'intera industria del software (la Forrester Research ha stimato per la domanda di queste soluzioni una crescita annua composta dell'11% per i prossimi tre anni), erano come detto da tempo un obiettivo dichiarato. Quella che prenderà forma nei prossimi mesi sarà quindi un'offerta di applicazioni di taglio "enterprise" completa, in cui le soluzioni per l'analisi dei dati di business (strutturati e non) verranno del tutto integrate nella business suite Sap, ad incrementare una potenza di fuoco che vede già schierata la piattaforme Soa (Esa, Enterprise Service Architecture) e NetWeaver e la neonata soluzione on-demand per le medie imprese (Sap Business ByDesign). Il processo di "merge" delle rispettive architetture, fanno notare i vertici del produttore americano, sarà facilitato dal fatto che circa il 40% degli attuali clienti della Business Objects utilizzano soluzioni Sap; e limitato è, fanno eco da Sap, anche il rischio di sovrapposizione delle rispettive piattaforme. Ma ciò che emerge in modo fragoroso a margine dell'operazione è l'impatto che questa potrà avere nell'economia dei "rapporti" fra Sap e la Oracle. Quest'ultima, al momento di mettere le mani sulla Hyperion, si fece vanto del fatto che migliaia di clienti Sap utilizzassero soluzioni di analisi finanziaria dei reporting dei dati proprio della Hyperion, con il risultato di doversi legare al software della rivale per accedere e visualizzare i dati contenuti nell'Erp della casa tedesca. La risposta di Sap è ora arrivata e mette in tavolo (almeno sulla carta) l'offerta più estesa e completa di soluzioni applicative per gli utenti business e relativi processi decisionali in seno alle grandi organizzazioni. Contando innanzitutto sul fatto che - come ha sentenziato John Schwarz, Ceo della Business Objects (che verrà confermato nell'incarico e prenderà posto nell'Executive Board di Sap), la società tedesca si è assicurata un'azienda tre volte più grande (per volumi di business generati) di quella acquisita in primavera dalla Oracle.