La crescita "contenuta" delle vendite di cellulari nel 2007, pari al 12% secondo i dati di Strategy Analytics, troverà continuità nel 2008; quest'anno il mercato dei telefonini dovrebbe infatti lievitare ulteriormente del 10% per complessivi oltre 1,2 miliardi di apparecchi (rispetto ai 1,1 miliardi dell'anno passato). Nokia, sentenziano gli analisti, correrà da dominatrice incontrastata (viaggia con una quota del 40% globale) e alle sue spalle Samsung, Lg e Sony Ericsson lotteranno per aggiudicarsi le posizioni di rincalzo con Motorola, il cui futuro (verrà ceduta? A Ericsson?) è al momento il più grande punto di domanda dell'intera industria mobile. Quindi Apple: l'iPhone dovrebbe fare il salto di qualità e guadagnarsi un posticino nella top ten di vendita entro fine 2008.
I dati di vendita dei terminali non solo però i soli che condiranno i convegni in agenda al Mobile World Congress di Barcellona. I dati diffusi in questi giorni dall'International Telecommunication Union (Itu), l'organizzazione delle Nazioni Unite preposta a governare telecomunicazioni e tecnologie, dicono che il numero delle "Sim card" attive nel mondo saranno entro l'estate 3,3 miliardi, e cioè la metà esatta della popolazione mondiale. Un numero enorme (che non equivale, sia chiaro, che un abitante del pianeta su due disponga effettivamente di un telefonino) che ha trovato propulsori fondamentali in Paesi come India, Cina, Russia e Brasile (che insieme hanno totalizzato circa un miliardo di utenti nel 2007) e molti Stati africani. Negli ultimi sei anni è del resto notevolmente cambiata la proporzione tra i possessori di cellulari nel mondo economicamente sviluppato e dei Paesi emergenti: nel 2002 i Paesi ricchi avevano 10 volte i telefonini possedute dagli abitanti del resto del mondo, ora la proporzione si è ridotta a sei.
Il salto in avanti è evidente se si prendono in esame i dati dell'Itu relativi alla penetrazione globale della telefonia mobile: dal 2000 in avanti, quando era al 12%, è cresciuta a ritmi sostenuti per arrivare oggi a toccare la fatidica (virtuale) soglia del 50%. L'Africa, dove le linee fisse continuano a scarseggiare, è in ogni caso l'esempio più evidente di come il cellulare sia realmente un fenomeno senza confini: solo nel 2006 i nuovi utenti mobili del continente nero sono stati 60 milioni e il tasso di crescita annuale ha sfiorato quasi sempre il 50%. Il dubbio di come gli utenti attivi siano effettivamente conteggiati dagli operatori rimane ma stando alle stime elaborate da Telecom Trends International il numero totale di sottoscrizioni mobili nel 2014 raggiungerà quota cinque miliardi mentre quello degli utenti realmente dotati di cellulare non supererà i quattro miliardi. Che sono comunque un'enormità.