Due vite, due destini, due professioni che si incrociano e si uniscono sotto il segno della tecnologia, dell'Internet che cambia. Due aziende che si fondono, due pezzi di storia dell'information technology, anzi due pietre miliari del Mondo e dell'economia del nostro tempo. Ma al di là dei numeri, delle sinergie possibili, e di quelle solo ipotizzate, chi c'è dentro Yahoo! e dentro Microsoft? Ci sono le persone, con il loro vissuto, le loro ambizioni e le loro famiglie. Ci sono Claudio, italianissimo manager di Microsoft Italia, e Cristiano di Yahoo!.
Ma il loro nomi sono di fantasia: i dipendenti della due aziende hanno ricevuto il diktat di non parlare con la stampa. A nessun titolo. E, infatti, Cristiano non ha neppure parlato. Ha usato il messenger. Quello di Microsoft però, non quello realizzato dalla sua azienda ed è stato contatto senza fili con l'aggregatore mobile Fring. Una testimonianza della sua passione per la tecnologia. Non a caso il suo pseudonimo, Christopher Pike, cioè il suo nick name nella chat, trova origine in Star Trek, la fiction che per 40 anni ha sognato e fatto sognare con la tecnologia. E Claudio, che ha un job title lungo un chilometro, ha fatto della tecnologia l'asse portante del suo lavoro, ma anche lo strumento stesso per facilitare la sua vita anche nelle piccole cose di tutti i giorni.
Il manager di Microsoft, classe 1960 , vive negli Stati Uniti, in quella cittadella di Bill Gates che è la sede di Redmond, si è laureto alla Bocconi, nel 1985, in discipline economiche e sociali. Un background che dunque non è tecnico. Ha vissuto, ci spiega, a Milano e solo nel 2006 si è trasferito a Seattle alla corporation. Cristiano è invece più giovane, ha 32 anni, e lavora proprio a Sunnyvale, alla sede di Yahoo!. Ha una specializzazione in informatica ed oggi è in grado di scrivere codici per costruire software. Vive e lavora proprio nel cuore della Silicon Valley, quella distesa di città grandi e piccole, un po' tutte uguali, lungo la strada 101, che hanno dato i natali a protagonisti storici dell'information technology come Intel, Oracle. Sun, Apple o Hewlett-Packard e a attori più nuovi come la stessa Yahoo! e quella ormai onnipresente e iper-citata Google. Un'area industriale, produttiva e culturale che ha acceso la scintilla della stessa rivoluzione della microelettronica e dell'informatica in formato “personal“ e che per anni è stata guidata, mille e 400 chilometri più a Nord, da Microsoft, almeno fino al big bang della Rete, all'esplosione della new economy e della sua bolla e fino all'ultima rivoluzione digitale in pectore, quella del web 2.0
Claudio, racconta, è stato assunto nella filiale italiana nel 1987. L'azienda era piccola piccola. E la stessa Microsoft era appena dodicenne. Si occupava di vendite e marketing sui grandi clienti. Ma, dice, si faceva un po' di tutto, mentre il magazzino dei prodotti era a un passo dall'ufficio. Già i prodotti, quelli fisici, mica virtualizzati e online. Il manager di Microsoft si occupava di commercializzare di software per personal computer. Pacchetti grossi e pesanti, pieni zeppi di floppy, quelli grossi, quelli da 5 pollici e un quarto, in una confezione in cartone telato grigio con dentro un manuale in brossura da mezzo chilo. Altri tempi. Tempi dove un pc serio montava un disco fisso da 20 Mb, una capacità 100 volte inferiore a quella di un nomale telefonino dei nostri giorni.
Cristiano invece ha iniziato nel 2000 in piena esplosione della new economy, lavora nello staff tecnico, ma il ruolo esatto non può essere rivelato. Ha vissuto, racconta, gli entusiasmi per la prima rivoluzione del Web e le delusioni, ha visto il folgorante successo iniziale della sua azienda e le difficoltà successive.
Ed è proprio Internet, oltre alla tecnologia, il comune denominatore delle vite di Claudio e di Cristiano. Due vite così diverse: l'italiano è sposato e ha tre figlie di 12, 4 e 2 anni, trapiantate con lui negli Usa. L'uomo di Yahoo!è invece single. E se Chris è rimasto sempre fedele alla sua azienda e a Internet, nonostante una navigazione nei mari in tempesta della crisi post bolla di tutta la Silicon Valley, Claudio è andato a lavorare nel 2000 in DeAgostini per occuparsi proprio di Web e multimedia, cose che allora significavano soprattutto Virgilio (ceduta a Telecom nel 2001). Il manager italiano con la sua formazione sociale ed economica lavora per creare una rete che sia fatta di contenuti, mentre l'uomo di Yahoo! si impegna per costruire e far funzionare i sistemi di accesso alle informazioni in Rete. Claudio nel 2003 rientra in Microsoft Italia per dirigere la divisione Information Worker, ovvero quella che si occupa di office, il celeberrimo pacchetto di produttività individuale, guarda caso ora minacciato pesantemente dalle applicazioni online, da quei software as service come le Google Apps. E se Microsoft ha deciso di conquistare Yahoo! è anche per reagire a queste nuove e cruciali minacce competitive.