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Virtualizzazione e interoperabilità: la «nuova» ricetta Microsoft per i data center

di Gianni Rusconi

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29 FEBBRAIO 2008

Alla fine non c'è stata nessuna grande sorpresa. L'atteso annuncio rivolto alla comunità open source si era già consumato lo scorso fine settimana con i proclami – all'insegna dell'interoperabilità del software - dei vari executive di Microsoft e gli eroi cui faceva riferimento lo slogan apparso on line due settimane fa ("Forge new powers"), che aveva scatenato il rincorrersi di mille voci su molti blog della Rete, non erano altro che persone. Persone che i sistemi It li pensano, li gestiscono e li fanno funzionare. L'evento "Heroes Happen Here"(http://www.microsoft.com/italy/launch2008), se possibile ancora più pomposo di quello ideato per il lancio di Windows Vista, si è quindi materializzato con l'annuncio di prodotto, a cui ha dato il là ieri il Ceo Steve Ballmer, più importante del 2008 per Microsoft. Windows Server 2008 (il sistema operativo per i data center aziendali), Visual Studio 2008 (l'ambiente di sviluppo di applicazioni) e Sql Server 2008 (il database) sono stati presentati con grande enfasi dal colosso di Redmond ed non è difficile intravedere in essi un rinnovato guanto di sfida ai grandi nomi Ibm e Oracle in primis - del software e delle infrastrutture di classe enterprise.

"Nell'enterprise non siamo leader ma abbiamo già fatto molto"
Un passaggio importante, dunque, che Mario Derba, Amministratore Delegato di Microsoft Italia, ha così sintetizzato: "è una pietra miliare tecnologica sia a livello di software che di piattaforme hardware server. Il rilascio dei nuovi prodotti solo in Italia ha coinvolto migliaia e migliaia di professionisti It e di sviluppatori, con un'enorme quantità di versioni beta scaricate in questi mesi". Ma come si posiziona il triplo annuncio nell'economia del mercato It aziendale? Derba ha rispolverato un tema poco originale ma sempre d'attualità, quello dell'allineamento fra risorse informatiche ed obiettivi di business, ricordando come oggi la spesa It sia destinata per l'80% alla manutenzione e all'aggiornamento dei sistemi esistenti e solo per il 20% dedicata all'innovazione. Un paradigma, questo, che secondo l'Ad sta cambiando, con i Cio sempre più propensi a guardare all'innovazione come a una priorità, fermo restando che la riduzione di costi di gestione è un imperativo irrinunciabile. "Microsoft – ha sottolineato il concetto Derba - ha tutte le risposte per soddisfare queste esigenze, anche in ambito enterprise, area in cui non siamo leader ma abbiamo già detto molto". La società di Redmond ragiona in effetti da grande attore in un contesto, quello dei sistemi informativi delle grandi e grandissime organizzazioni, che l'ha vista diventare anno dopo anno un interlocutore preferenziale; l'aver messo a punto una strategia denominata "Dynamic It", volta ad aiutare le aziende a integrare le tecnologie It nei processi aziendali, è il segno che – nel mercato delle grandi aziende - Microsoft vuole continuare a fare tremendamente sul serio anche grazie a un approccio che verte, oltre che sulla tecnologia, sull'analisi delle infrastrutture e sull'implementazioni di soluzioni e servizi mirati a semplificare la gestione dei sistemi informatici e a liberare risorse per coltivare e produrre innovazione. Un approccio che non a caso fa il verso al modello ormai adottato da tutti i grandi vendor di software e infrastrutture It: pensiamo ad Hp con la propria offerta di Business Technology Optimization, alla visione On demand di Ibm, alla focalizzazione sui servizi delle varie Oracle, Sap e Cisco e via dicendo.

Sicurezza, business intelligenze e Web
A Matteo Mille, Direttore della divisione Server & Tools Business Group (quella che produce un fatturato di 11.2 miliardi di dollari coprendo oltre il 20% del giro d'affari complessivo della società) in Microsoft Italia, è toccato il compito di illustrare le caratteristiche chiave dei tre nuovi prodotti. Sicurezza e affidabilità, a detta di Mille, è un denominatore comune a tutte le nuove release rispetto a fattori che si chiamano business continuity e interoperabilità, conformità (alle normative di controllo e archiviazione dei dati) e governance. Gli altri punti di forza dichiarati di Windows Server 2008 & Co. sono sostanzialmente tre: funzionalità avanzate di virtualizzazione, capacità estese di business intelligence e strumenti per creare una nuova generazione di applicazioni Web orientate ai risultati di business. La virtualizzazione, in particolare, è un tema caldissimo per Microsoft. Le opportunità di mercato sono enormi - oggi solo il 5% dei data center è virtualizzato, ma nel 2011 secondo Idc si arriverà al 50% - e a Redmond hanno deciso di cambiare abito per offrire strumenti di gestione virtuale (proprietari e non) di ambienti server anche dei concorrenti (Linux). Sfruttare a pieno regime la potenza di elaborazione dei server (oggi solo parzialmente utilizzata) e delle architetture a 64 bit è un dogma e la virtualizzazione una sorta di passaggio obbligato. E per Microsoft (la virtualizzazione) è una strada da percorrere non solo a livello server (e qui entrano in gioco gli accordi in essere con Novell in chiave open source e con tutti i produttori di hardware) ma a 360 gradi: in ambito desktop e thin client, a livello di applicazioni e di interfaccia di accesso, con il valore aggiunto – "esclusivo", secondo Mille – di una console centralizzata (System Center) che va a coprire tutto il processo di gestione virtuale dei sistemi a braccetto con Windows Server 2008.
  CONTINUA ...»

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