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Microsoft valuta il rilancio

di Marco Valsania

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3 Febbraio 2008
La sfida

John Malone, magnate dei media vecchi e nuovi, ha riassunto perché Steve Ballmer potrebbe non trovare avversari sulla strada della conquista di Yahoo!. Molti avevano preso di mira la società, ha detto, ma nessuno è sceso in campo perché Microsoft avrebbe offerto di più. L'affermazione l'ha fatta nelle stesse ore dell'aggressiva avance di Ballmer, che tenendo fede al soprannome di "bulldog" ha sfoderato quasi 45 miliardi di dollari per Yahoo! (42 miliardi alle quotazioni di chiusura di venerdì). Ed è ancor più valida oggi: Yahoo! è alla frenetica ricerca di alternative all'abbraccio del colosso dell'informatica, finora senza successo. E Microsoft, secondo gli operatori, è disposta se necessario ad alzare il prezzo, tanto vuole a ogni costo fagocitare il gruppo per competere ad armi pari sull'autostrada elettronica con l'acerrimo nemico Google.
Le opzioni su Yahoo! sono salite, segnalando la convinzione del mercato che Microsoft potrebbe facilmente alzare l'offerta da 31 dollari per azione in contanti e titoli, già un generoso premio del 62%, fino a 33 dollari. Abbastanza da invitare a miti consigli anche finanzieri del calibro di Malone, che pure non si spaventa facilmente: ha saputo tener testa a Rupert Murdoch, costringendolo a pagare cara la sua uscita da News Corp.
Gli interrogativi sull'operazione, però, non mancano: Microsoft deve innanzitutto superare le resistenze di Yahoo!. Eventuali obiezioni antitrust, negli Stati Uniti e in Europa. E, inoltre, non possono essere escluse del tutto impreviste controfferte: i possibili rivali, sollecitati dalla stessa Yahoo!, vanno da News Corp a Iac e Apple, fino ai cinesi Baidu a Alibaba (in cui Yahoo! ha una quota del 40%).
Ma gli avversari più agguerriti d'una combinazione Microsoft-Yahoo! potrebbero rivelarsi quelli interni. Sono quelli della complessità stessa dell'operazione: l'integrazione di due grandi culture aziendali e organizzazioni, incarnate dagli oltre 80.000 dipendenti di Microsoft e dagli oltre 14.000 di Yahoo!. Per Ballmer e la sua squadra di manager questo rappresenta un banco di prova senza precedenti: il primo grande passo strategico attribuito interamente alla loro leadership. Un successo consoliderebbe i nuovi vertici, un fallimento rischierebbe di premiare il "nemico" Google.
Una prima, più ragionata, risposta comincerà ad arrivare dalla Borsa quando il mercato riaprirà domani i battenti dopo aver spinto in rialzo di quasi il 50% il titolo di Yahoo! sull'onda dell'offerta di acquisizione. La Borsa potrà esaminare anche la prospettiva di rilanci che ha tenuto banco nelle ultime ore: «C'è chi pensa che l'offerta diventerà ancora più generosa – ha detto Adam Futterman della WJB Capital Group –. Il mercato sostiene che la partita non è finita».
Ballmer, secondo il Wall Street Journal, non sta perdendo tempo nel preparare una futura integrazione: ha già in programma una rivoluzione ai vertici della divisione di servizi online, quella dove è atteso il contributo di Yahoo!. Alla sua guida indiscussa arriverebbe Brian McAndrews, al momento uno dei vice-direttori dell'azienda. La pazienza difetta al 51enne Ballmer, ormai da 28 anni alla Microsoft e già dal Duemila alla guida delle attività nel giorno per giorno: è nota la sua grande frustrazione davanti alla marcia di Google, che finora non è riuscito a contrastare efficacemente sui fronti dei motori di ricerca e della crescente pubblicità online, il cui valore potrebbe raddoppiare a 80 miliardi entro il 2010.
Con Ballmer in un ruolo sempre più chiave ai vertici del gruppo, Microsoft ha incassato convincenti performance nelle attività sul mercato business, molto meno su quello ai consumatori, dalla telefonia alla musica ai servizi via Internet. Proprio l'incapacità di risollevare le sorti di Microsoft nell'universo online ha convinto Ballmer che non esisteva alternativa al grande passo verso un'acquisizione. Abbandonate tardive e fallite ambizioni di lanciare la propria tecnologia su questo mercato per strappare il dominio agli avversari, come avvenuto invece in passato, l'obiettivo è stato identificato in Yahoo!, ormai in difficoltà e con prospettive incerte. Un obiettivo perseguito per mesi, con prolungati contatti, che adesso potrebbe trasformarsi, in fretta, in un assedio ostile. E che promette comunque di alterare gli equilibri nei nuovi media: oltre ad alzare la posta in gioco nel duello con Google, potrebbe aggravare la crisi di altri protagonisti di Internet, quali Aol di Time Warner.
Nella partita per conquistare Yahoo! Blackstone e Morgan Stanley sono stati scelti dalla Microsoft come advisor; l'onorario che si potrebbero dividere ammonta a 53 milioni di dollari. Il motore di ricerca si affida invece a Lehman e Goldman per valutare eventuali alternative.

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