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Microsoft-Yahoo!: una manovra attesa

di Gianni Rusconi

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1 FEBBRAIO 2008

MicroHoo, Softoo, Yacrosoft: quale strana combinazione letterale potrà sortire se l'Opa da 44,6 miliardi di dollari scagliata dal colosso di Redmond nei confronti della società californiana verrà portata a compimento? Avremo tempo per saperlo, sui blog della Rete ci sarà certo qualcuno che ne conierà un'altra. Intanto si può tentare di fare luce su un'operazione che tutto può essere fuorché una sorpresa. Da quanto tempo si parla della possibilità che Microsoft potesse mettere le mani su Yahoo! e sfidare ad armi pari Google su terreno dei servizi di ricerca e advertising on line? Da un bel po', almeno tre anni, anche se è con la scorsa primavera che i rumors sono diventati qualcosa di più di semplici indiscrezioni. Ecco il riassunto di quanto successo negli ultimi nove mesi, fino all'annuncio boom di stamane.
Gennaio 2007: le grandi manovre per vincere nel Web 2.0
Oltreoceano, in sede di bilanci di fine anno e previsioni per l'anno nuovo, molti analisti si interrogano su quella che potrebbe essere la svolta nel mercato Internet. Il coro è unanime o quasi: Microsoft, se vuole recitare un ruolo da protagonista e non lasciarsi scappare Google, deve comprare Yahoo!.
4 Maggio 2007: Redmond affonda i colpi
L'edizione on line del New York Post annuncia in esclusiva e con un titolo ad effetto che Microsoft vuole comprare Yahoo! per continuare la sua rincorsa a Google. Sul piatto dell'offerta, presentata secondo il giornale in via formale, ci sarebbero 50 miliardi di dollari, segno che a Redmond hanno rotto gli indugi e preso la decisione di intensificare gli sforzi per acquistare la società rivale superando il rifiuto incassato nei mesi precedenti. Venuta meno la possibilità di trovare un'intesa per l'acquisto (o la fusione) della sola divisione ricerca di Yahoo!, Microsoft ha deciso di far valere la propria disponibilità di cassa. L'obiettivo è esplicito: fare la guerra a Google, fresca dell'annuncio della scalata a DoubleClick, sfruttando tutti gli asset di Yahoo! (compresa la piattaforma advertising on line, Panama) per arrivare a coprire almeno un terzo del mercato del search advertising e ridurre ai mini termini il gap con la casa di Mountain View nel business globale della pubblicità sul Web. Nessun commento arriva, però, dalle due società.
5 Maggio 2007: MicroHoo ha le carte in regola per sfidare Google?
La strambata, velisticamente parlando, ipotizzata dal colosso di Redmond per scalare Yahoo!, suscita il "can can" fra le comunità finanziarie (il titolo Yahoo! schizza del 18% nelle prime ore di contrattazioni post annuncio) e del Web di tutto il pianeta. Gli addetti ai lavori fanno la lista dei possibili effetti del super matrimonio, andando oltre lo scontato obiettivo del mercato pubblicitario. I contenuti musicali e digitali in genere di Yahoo!, questa una delle analisi, darebbe a Microsoft la possibilità di vendere canzoni via web riproducibili sulla console Xbox o sul nuovo player Zune.
Sul tavolo della discussione è però prioritario un altro elemento: la supremazia nell'intero universo Internet, il potere di condizionare consumi (di servizi e contenuti on line) e di instradare le campagne di marketing e di pubblicità. Ma MicroHoo, si chiedono gli analisti in quelle ore, può concorrere con Google meglio di quanto Microsoft e Yahoo! non possano fare singolarmente?
6 maggio: il matrimonio non s'ha da fare
Due giorni dopo lo "scoop" del Post, arriva, alquanto fragorosa, la smentita. Il Wall Street Journal è lapidario: le trattative sono storia vecchia, da mesi se ne parla ma non si è mai concluso nulla. E la blogosfera lo aveva anticipato. Il Wsj, in ogni caso, aggiunge di suo che la trattativa si è arenata da tempo perché Yahoo! non vuole accordarsi in maniera impegnativa con Microsoft, preferendo altre forme meno invasive di partnership. Partnership che mai è sbocciata anche perché qualcuno in Microsoft ha realizzato come potrebbe essere difficile gestire dei doppioni all'interno della società, come per esempio la messaggeria istantanea e la posta elettronica, servizi offerti da Yahoo! e da Msn. La possibilità di emulare Google nello sfruttare il canale Internet per acquisire potere e la raccolta pubblicitaria come mezzo per cavalcare il successo del Web rimangono però per Redmond un obiettivo irrinunciabile.
24 maggio
Annunciata l'acquisizione per sei miliardi di dollari di Aquantive, colosso dell'advertising digitale a stelle e strisce, Microsoft fa sapere di non essere interessata ad ampliarsi ulteriormente. Classica manovra tattica per abbassare la pressione mediatica sul vero obiettivo dello shopping? Gli scudieri di Bill Gates, e nella fattispecie Yha usuf Mehdi, capo delle strategie pubblicitarie del colosso di Redmond, fanno muro: non ci sarà nessuna fusione con Yahoo! perché la società è convinta di avere in mano tutto ciò che gli serve per diventare una media company a tutti gli effetti, con un occhio di riguardo per la pubblicità on line. Il fantasma di Yahoo! rimane comunque nell'aria e gli analisti concordano sul fatto che lo scopo di Microsoft potrebbe essere quello di costringere, nel lungo periodo, la rivale alla resa, facendo terra bruciata delle società attive nel settore e togliendo valore e possibilità di crescita agli altri competitor. Obbligando di conseguenza Yahoo! a legarsi a Microsoft per non perdere ulteriore terreno e dare del filo da torcere a Google...
  CONTINUA ...»

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