Il Mobile World Congress si è chiuso e ha lasciato molte indicazioni su quello che sarà il futuro dell'industria mobile. I terminali hanno fatto (e faranno) la parte del leone ma il coro all'unisono levatosi da Barcellona è anche un altro, per altro assai noto: quello dei servizi – video, foto, mapping e via dicendo – che sul cellulare si possono scaricare, utilizzare e condividere. Nokia, per esempio, ha rilanciato la propria strategia Web 2.0 in mobilità con Ovi e posto l'accento sul geo-tagging, le applicazioni che sfruttano i ricevitori Gps e A-Gps integrati negli smartphone e permettono di associare i contenuti digitali alle mappe di navigazione satellitari. Google, che all'evento non è stata la protagonista attesa, è pronta a distribuire una nuova release del suo Sdk (Software developer kit) per la propria piattaforma mobile Android, che porterà in dote una nuova interfaccia utente, un sistema di geocoding (necessario per le applicazioni che sfruttano i Gps), istruzioni multimediali avanzate e rinnovate funzionalità grafiche. Vodafone ha messo in piedi un'unità di servizi Internet dedicata (alla cui guida è stato designato Pieter Knook, ex vice presidente senior della divisione mobile di Microsoft) per sviluppare ulteriormente la strategia di Internet per cellulari. per offrire su larga scala accesso a Internet e strumenti di gestione dei contenuti tramite dispositivi mobili. E il suo Ceo, Arun Sarin, ha fatto pubblica ammenda del fatto che gli operatori abbiano "sottovalutato" finora la portata del fenomeno dell'Internet mobile e debbano rivedere piani di investimento e offerta (leggi tariffe per il traffico dati) per non perdere troppi abbonati. Research In Motion, da parte propria, ha confermato che il social netoworking in chiave business-to-business è la nuova scommessa da vincere, allargando il fronte dai contenuti digitali a quello dell'integrazione, a bordo dei dispositivi mobili (BlackBerry ovviamente in testa), fra i servizi Web e le applicazioni desktop. E rendere tutti i dipendenti di un'azienda dei veri e propri "mobile worker".
Con OneConnect focus sulle community
Nella sfida fra nuovi (Apple e Google ma anche Nokia e Rim) e vecchi (gli operatori tradizionali) protagonisti delle telecomunicazioni mobili gioca un ruolo importante anche Yahoo!, a prescindere dal futuro prossimo venturo della compagnia in relazione all'Opa scagliata nei suoi confronti da Microsoft (altro nome "emergente" di peso nell'industria mobile). A Barcellona l'azienda californiana ha lanciato un nuovo servizio, OneConnect, che permetterà agli utenti di condividere dettagli - direttamente sullo schermo dei cellulari - estratti dai più diffusi programmi on line (propri ma anche di Microsoft, Google o Facebook) con i contatti memorizzati in rubrica. Un sistema di social networking evoluto, quindi, che utilizza il telefonino come punto di aggregazione per chi fa della comunicazione digitale un "must"; e-mail, messaggi istantanei, foto da condividere e aggiornamenti dei profili personali registrati sui siti di social networking convergeranno in OneConnect, che sarà disponibile nel secondo trimestre del 2008 e funzionerà in versioni ad hoc sulla maggioranza dei cellulari oggi in commercio, dagli iPhone di Apple ai Blackberry di Rim. Per Yahoo!, che ha messo a segno un buon colpo di mercato soffiando a Google il contratto di fornitura di servizi Internet (oneSearch, Mail e Messenger) per T-Mobile in Europa, la strada da seguire è del resto la stessa che anima le strategie delle varie Nokia e della stessa Google: reinventare le comunicazioni mobili con un approccio (e relative piattaforme) "open" , dando agli utenti gli strumenti necessari per essere "on line" e in contatto fra di loro sempre.
Microsoft: la scalata a Yahoo! vale 600 milioni di utenti mobili
L'eventuale 'acquisizione di Yahoo da parte di Redmond avrebbe delle sovrapposizioni evidenti – i programmi di search, posta elettronica e instant messaging per pc – ma sarebbe anche una fondamentale iniezione di risorse per il progetto di espansione globale del proprio Windows Mobile (fino a oggi venduto su 40 milioni di smartphone, cioè circa il 10% del mercato). Il problema è che sui cellulari non girano solo le applicazione ma anche (anzi soprattutto) i servizi scaricabili dalla Rete ed è qui che la tecnologie di Yahoo! diventano importanti per il futuro prossimo di Msn, il portale che fa da ponte di collegamento fra il computer e il dispositivo mobile. Microsoft, in campo mobile, sta muovendosi a tutto campo e le recenti acquisizioni di Danger, società che sviluppa applicazioni software per il mobile, Tellme, specialista nel campo della ricerca vocale sul Web, ne sono un ulteriore conferma. Formalizzando l'accordo con Sony Ericsson, il gigante nordamericano ha fatto inoltre un ulteriore passo in avanti sullo scacchiere dei fornitori di piattaforme operative e il passo successivo è alle porte. Comprandosi Yahoo! si porterebbe in casa 600 milioni di nuovi clienti (un miliardo, in prospettiva, entro la fine del 2009), tanti sono gli utenti di telefonia mobile che oggi possono accedere dal proprio telefonino ai servizi della società californiana.
