Il salto in avanti funzionale del supertelefono di Apple ha prodotto varie reazioni e fra queste non viene certo per ultima quella che vede di fatto l'iPhone candidarsi a reale rivale dei Blackberry di Research In Motion nel mercato aziendale. L'annuncio del prossimo rilascio (a giugno) del sistema operativo e dell'atteso kit di sviluppo, unitamente alla capacità di operare in modo sincronizzato con i programmi di posta elettronica di Microsoft, pone infatti il cosiddetto Melafonino al rango di terminale per il business, in diretta competizione quindi con gli smartphone di Rim, Nokia, Samsung e via dicendo.
Il terreno di sfida in cui vuole operare l'iPhone 2.0 è di fatto quello delle mail, l'unica vera "killer application", almeno per il momento, per quanto riguarda i servizi in mobilità per le aziende. Se la società di venture capital Kleiner Perkins Caufield Byers istituirà un fondo da 100 milioni di dollari per supportare le start-up che si impegneranno nello sviluppo di programmi ad hoc per il cellulare di Apple (si parla anche di una versione mobile ad hoc del sistema di Crm di Salesforce.com) un motivo ci sarà e a Cupertino sono anche convinti di centrare, grazie alle nuove opzioni di comunicazione, l'obiettivo dei 10 milioni di pezzi nel 2008. Per farlo, però, la società dovrà far ei conti con la recessione annunciata dei consumi negli Stati Uniti e non da meno con l'opposizione che Rim, Nokia (che nel secondo semestre di quest'anno dovrebbe annunciare un telefonino completamente touchscreen) e in misura minore Palm le faranno sul fronte delle offerte indirizzate al mercato aziendale. Molto dipenderà da come l'iPhone verrà proposto alla clientela business dagli operatori mobili. Vodafone, tanto per non fare nomi, ha con i Blackberry un rapporto "privilegiato" e ha sposato nel contempo la causa di alcuni modelli di smartphone Treo e di business phone targati Nokia: tutto lascia pensare quindi che non si farà scavalcare troppo facilmente da chi è salito su carro di Apple (O2 nel Regno Unito, T-Mobile in Germania, Orange in Francia e presto anche Tim in Italia e Telefonica in Spagna) proponendo il telefono con (onerosi) contratti vincolati di 24 mesi.
Strategie di vendita e dei carrier a parte, c'è però un dato che sembra poter alimentare le speranze della società di Steve Jobs: da una recente indagine dell'inglese ChangeWave Research emerge infatti come il 59% degli utenti business che hanno acquistato l'iPhone
sono molto soddisfati dell'operatività funzionale del terminale. Il dato, per avere significato, va confrontato con l'indice di gradimento dei prodotti concorrenti: i BlackBerry si fermano al 47%, i Nokia E Series al 40%, gli smartphone di
Samsung al 30%, quelli di Motorola al 25% e quelli di Palm al 10%. In fatto di funzioni e usabilità, questo dicono gli utenti aziendali britannici, l'iPhone si fa già preferire e se il prezzo diventerà più abbordabile (O2 sta studiando con Apple un pacchetto terminale-servizi a costi inferiori a quelli attuali che dovrebbe essere lanciato dopo l'estate) il credito del Melafonino in seno al mercato "enterprise" potrebbe crescere ulteriormente. I Blackberry, al momento, possono vantare una dotazione di strumenti per la comunicazione aziendale superiore a quella dell'iPhone ma quello del mobile è un'industria che corre a velocità molto elevate.
