Navigare con il telefonino. Ma non sulla grande Rete, bensì sulle strade. Sì, è proprio il matrimonio tra cellulare e Gps uno dei temi caldi del mondo mobile. E riguarda tanto i servizi abilitatati dal software quanto i device, quell'hardware che è sempre più immerso nel fashion business dove il design e materiali sono cruciali e basta poco alle Nokia, alle Motorola e alle Samsung per perdere o conquistare market share. E la rotta di collisione tra telefonia mobile e Pnd, ovvero personal navigation device e cellulari ha da poco trovato un nuovo punto di impatto. Garmin, la società americana che contende a TomTom la leadership nei navigatori portatili ha annunciato il nüvifone, navigatore con cellulare incorporato con design di tendenza che fa leva su un ormai modaiolo touch screen. Con questo dispositivo la casa delle isole Cayman risponde soprattutto all'assalto di Nokia che nel mondo Gps sta giocando pesantemente. La finlandese per prima ha lanciato un cellulare-navigatore, il 6110 Navigator, con tasti dedicati e ora a Barcellona ha svelato il successore: il 6210. Con i navifonini ha calpestato il terreno di TomTom, di Garmin, di Mio o di Becker. Ma non solo, Nokia ha investito oltre otto miliardi di euro per conquistare Navteq, cioè uno dei due grandi nomi delle mappe digitali. L'altro player è TeleAtlas che però se l'è aggiudicato TomTom, la regina dei navigatori a ventosa, strappando la preda a Garmin. Nokia ha anche rinnovato il sofware Maps, migliorando la precisione nella navigazione a piedi ma crede nel Gps anche Geotagging: ovvero la fotografia digitale che georeferenziata.
E le mappe sono l'ingrediente di base della ricetta della navigazione e dei servizi correlati. Un business enorme e di vaste prospettive. Al di là del boom dei Pnd, un mercato che cresce in modo vertiginoso trimestre dopo trimestre, a essere sotto la lente è il campo dei cosiddetti Lbs, i Location based services, ovvero i servizi basati sulla posizione. Un settore che secondo Gartner è destinato a crescere nel 2008 del 170%, con un fatturato che salirà a oltre 1,3 miliardi di dollari dai 485 milioni del 2007, mentre il numero degli abbonati ai servizi Lbs passerà da 16 a oltre 43 milioni. Secondo gli analisti, il boom sarà generato proprio dalla domanda di soluzioni georeferenziate in mobilità. Gli utenti di navigatori per auto, non importa se fissi o portatili,nn vogliono avere le stesse possibilità che hanno a bordo anche una volta scesi dall'auto. E non solo ottenere una risposta su come andare dal punto A al punto B, ma tutta una serie di servizi informativi basati sulla posizione. Così il cellulare diventa navigatore e geo-consulente. Ma non può più affidarsi alla posizione rilevata soltanto via rete mobile, serve il satellite Gps. Ed ecco che crescono i cellulari con antenna Gps incorporata come il Nokia N82, mirabile esempio di smartphone multimediale che scommette sul matrimonio tra ricchezza tecnica e sul design (dimenticandosi l'ergonomia, però).
Al Mobile congress di Barcellona, la casa ha svelato anche il N78 con Gps integrato. Nokia ha fatto della telelocalizzazione e del Gps uno dei suoi cavalli di battaglia, anche nei modelli che si affidano a moduli esterni e offrono soluzioni software come Nokia Maps. E si tratta comunque di smartphone che possono eseguire in scioltezza Google Maps al pari delle macchine basate su Windows Mobile di Motorola, di Hp, di Htc o di quella Samsung pluripiattaforma che ha lanciato in questi giorni uno smartphone su Windows Mobile con Gps integrato siglato i780. Motorola, invece, gioca le sue carte sul Motonav, un classico kit Gps composto da antenna Bluetooth e software specifico. L'iper-enfatizzato iPhone pare, al momento, snobbare il Gps, ma da Apple è lecito attendersi sorpreseo
