«Meglio chiamarli sistemi che server». Nella puntualizzazione di Francesco Stronati, vice president systems and techonology group di Ibm Italia, c'è il senso del cambiamento strategico di Big Blue riguardo ai server, pardon sistemi. Già perché le macchine nuove presentate in questi giorni sono qualcosa di "completo e integrato". Sono dotate dei nuovi processori Power6 ("i più potenti al mondo", sottolinea Stronati), e supportano contemporaneamente applicazioni Unix, Linux e "i". Con questa "i" si definisce ora il sistema operativo i5/Os. Il cambiamento grafico-lessicale ha una sua sostanza sottesa:"Vuole sottolineare – spiega Stronati - una semplificazione per tutti i clienti "i" nell'ambito dell'intero portafoglio Power System". Insomma, metti i System p (unix, ovvero gli aix di ibm), quelli i (i gloriosi ex as/400), il sistema operativo di cui sopra, un bel processore Power 6 e si ottiene la nuova generazione di Power Systems di cui stiamo parlando. Quale il vantaggio per l'utente? "Quelli di System i – risponde Stronati – potranno aumentare le performance e l'efficienza energetica, trasferendo le applicazioni mission critical sui nuovi sistemi, usando le stesse applicazioni e lo stesso sistema operativo di sempre". I nuovi server Power sono denominate "i Editions" e vendute insieme alle Linux Editions e a quelle Aix. Ma c'è di più. I clienti possono ordinare "à la carte" e abbinare "i", Aix e Linux su un unico server per sfruttare al massimo tutte le sinergie possibili in termini di flessibilità, utilizzo e riutilizzo delle risorse. I primi prodotti della nuova famiglia sono indirizzati alle Pmi: i Edition Express for Blade Center S, Ibm Power 520 Express (soprattutto per imprese che gestiscono applicazioni e database distribuiti), Ibm Power 550 Express, indicato per server di database di medie dimensioni. Il tutto comprende per i clienti l'accesso alla tecnologia Power 6 energy scale per il controllo energetico, e alla tecnologia di virtualizzazione PowerVm, per creare fino a 160 partizioni virtuali in un unico sistema. Un annuncio a parte riguarda il nuovo supercomputer 575 alimentato anch'esso da un Power 6 e raffreddato ad acqua con il nuovo sistema "hydro-cluster". In pratica, il supercomputer incorpora in cui piastre di rame raffreddate ad acqua sono collocate sopra ciascun microprocessore, eliminando continuamente il calore dai componenti elettronici. Secondo Stronati, questo consente di ridurre del 40% i consumi energetici di un data center.