Poco meno di 35 dollari per telefono. È quanto pagherà, stando alle indiscrezioni riportate la scorsa settimana sul sito hollywoodreporter.com (che cita fonti anonime ma ben informate), Nokia ad Universal Music Group nell'ambito dell'accordo con il quale il colosso scandinavo venderà sul mercato i suoi cellulari multimediali con il servizio Comes With Music integrato. Servizio, lo ricordiamo, che permetterà agli utenti di accedere per un anno e senza costi aggiuntivi all'intero catalogo dell'etichetta discografica e di scaricare brani e album (quelli che la major offre al momento in versione digitale per il download) direttamente sul telefonino. Per godere di tali benefici (che comprende il diritto di conservare per sempre le canzoni scaricate), i consumatori dovranno pagare un "extra" per il terminale – quanto non è al momento noto – e come detto la quota che Nokia dovrà versare nelle casse di Universal ammonterebbe a 33,5 dollari per i primi 2,5 milioni di terminali venduti (per i successivi l'importo della royalty andrebbe a scendere). Una volta esaurito il periodo di "free download", gli utenti i brani dovranno acquistarli (sul Nokia Music Store è la speranza della società finlandese) oppure optare per acquistare un altro telefono Comes With Music che offre non solo il catalogo di Universal ma anche quelli di Bmg Music Entertainment e Warner Music Group, le major con le quali Nokia sta trattando medesimi accordi.
Questi primi, non confermati, dettagli relativi alla discesa in campo del primo produttore al mondo di cellulari nell'universo della musica digitale – Comes With Music verrà lanciato nella seconda meta del 2008 – aprono nuovi orizzonti di un mercato che vede come pretendenti al trono oggi occupato da Apple e il suo store iTunes una variegata serie di nomi illustri. Giganti come Amazon o Microsoft (con Zune), specialisti come eMusic (che offre in modalità flat il download a tempo di una selezionata libreria di brani e prime firme del social networking come MySpace o Limewire. Molti analisti, da tempo, si chiedono che ruolo potrà giocare Nokia in questo mercato e come potrà scalfire la popolarità dell'iPhone o dell'iPod. C'è, in tal senso, chi ipotizza che il sovrapprezzo di un telefonino Nokia con servizio di "free Download" precaricato possa essere intorno agli 80 dollari: troppi per giustificare la possibilità di scaricare migliaia e migliaia di canzoni in modo del tutto legale? Apple, seppur mai ufficializzandolo, avrebbe riconosciuto a Universal un massimo di 30 dollari per telefono e infatti l'accordo di "revenue sharing" (simile in tutto e per tutto a quello sottoscritto da Nokia) non si è concretizzato.
La società finlandese, ipotizziamo, è convinta della bontà di questa strategia ma – e rimaniamo nel campo delle indiscrezioni raccolte dal sito americano – deve anche far di conto in relazione alla possibilità di stringere accordi per il suo Comes With Music con più etichette discografiche. E quindi essere "costretta" a dover sborsare complessivamente alle major oltre 100 dollari per ogni cellulare musicale venduto. Considerando inoltre che i volumi di Nokia sono enormi – 437 milioni i telefonini immessi sul mercato dalla casa scandinava nel 2007, poco meno di 500 milioni quelli previsti per quest'anno – e che il modello multimediale di punta, l'N95, ha venduto 10 milioni di pezzi in soli 12 mesi, è abbastanza facile intuire quali siano i potenziali interessi in gioco. Se, questo lo scenario possibile, anche solo l'1% dei cellulari Nokia, e cioè 5 milioni di telefonini, offrisse in "bundle" il catalogo di Universal, per la casa discografica maturerebbe un credito di 175 milioni di dollari. Ma il punto, osservano in molti, è anche un altro: quanti utenti oggi ammaliati dall'iPhone e quanti i fedelissimi di iTunes si faranno convincere dal servizio e (dai terminali) di Nokia?
