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Masiero (Idc): «un'operazione a molte luci e poche ombre»

di Gianni Rusconi

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14 maggio 2008

Che significato hanno i 13,9 miliardi di dollari (o più precisamente i 12,6 miliardi più la quota di debito) che Hewlett Packard sborserà per Eds rispetto ai 17/18 miliardi che a suo tempo Carly Fiorina mise sul piatto della trattativa nel 2000 per portarsi a casa l'ambita Pricewaterhouse Coopers Consulting? Che demeriti può avere avuto l'ex Ceo in gonnella di Palo Alto, che lascio la società di consulenza nelle mani della concorrenza (Ibm), rispetto alla strategia di crescita (a suon di nuove acquisizioni) voluta e intrapresa dall'attuale Chief Executive Officer Mark Hurd? Domande che lasciano forse il tempo che trovano ma che sono venute spontanee a molti analisti americani a poche ore dall'annuncio ufficiale del matrimonio che darà alla casa californiana gli asset per rivaleggiare con la corazzata Ibm nel mercato dei servizi It per le grandi aziende. Questa e altre domande il Sole24ore.com le ha rivolte Roberto Masiero, Presidente e responsabile delle Operations di Idc nella regione Emea.

Mark Hurd, il Ceo di Hp è quindi riuscito dove Carly Fiorina aveva fallito?
Impossibile fare paragoni. Fiorina ha comunque gestito un'operazione complessa come quella di Compaq, prima di essere travolta da enormi problemi di gestione industriale. Si può dire senza remore che l'operazione Hp-Eds è stata condotta molto bene, a differenza dello stillicidio avvenuto per la scalata di Microsoft a Yahoo!. In questo caso invece c'è soddisfazione reciproca da entrambe le parti, le condizioni del "deal" sono buone, gli impatti previsti per gli azionisti positivi.

Proviamo a scattare una fotografia analitica della nuova "serve company"
È un gigante da 40 miliardi di dollari che in Europa si presenta nel mercato degli It e business service con una dote di 13,3 miliardi, rispetto ai 16,8 miliardi che sono il giro d'affari di Ibm.

Hp rimarca le grandi potenzialità di questa fusione ma c'è chi è scettico. Sono più i pro o i contro?
Vi sono indubbiamente molti elementi di complementarietà, su vari livelli. Prendiamo quello geografico: in Europa Hp è forte in Germania, Eds lo è nel Regno Unito. Quindi la presenza nei mercati verticali: Hp ed Eds possono far leva sulla estesa presenza e sulle elevate competenze applicative in ambiente Sap in campo manufacturing, nel settore banking e in quello della pubblica amminsitrazione. Sul fronte dell'offerta si può rilevare come Hp sia già una prima scelta delle grandi aziende nell'ambito dei servizi di desktop, mid server e network management mentre Eds è un riferimento assoluto nei data center. Questo dimostra che vi sono le economie di scala, le condizioni affinché la "nuova" società possa seriamente puntare alla profittabilità nel breve periodo.

Notavo come nel business aggregato delle due compagnie la voce outsourcing costituisca meno di un quarto del totale. È un sintomo di debolezza su un fronte comunque strategico?
Nell'ambito dei servizi di IT outsourcing e di business process outsourcing è vero in effetti che Hp è chiamata a un duro lavoro di sviluppo sinergico. Va sottolineato però, in chiave off shoring, come Eds abbia in India una presenza molto significativa in virtù dell'acquisizione del pacchetto di maggioranza (l'operazione è del 2006, ndr) di Mphasis, uno dei principali provider di servizi It del grande Paese asiatico. E questo è un asset importante che Accenture e Ibm, per esempio, non possono vantare.

Veniamo adesso ai punti deboli: cosa rischia Hp nel comprare Eds?
Io vedo tre criticità in particolare. La prima riguarda la capacità consulenziale che la nuova realtà potrà mettere in campo: Hp è fortissima sotto l'aspetto delle infrastrutture It, ma necessita di un adeguato rafforzamento nella consulenza operativa, che rimane un tassello mancante e per questo possibile oggetto di ulteriori operazioni nel medio termine. L'integrazione post fusione richiederà molti sforzi, perché dovrà essere intrapreso un complesso processori fusione di due diverse culture, di un differente Dna. Quindi il rapporto con i clienti in portafoglio: Hp ed Eds hanno all'attivo nella sola Europa occidentale 39 contratti per un valore di poco meno di 13 miliardi di dollari. Il rinnovo di questi contratti sarà un passaggio decisivo per il futuro della società nel mercato dei servizi It. Chi venderà che cosa e a chi? Per evitare confusione e garantire i massimi livelli di servizio ai clienti, Hp dovrà sostenere un grande sforzo di vendita nell'arco dei prossimi 18 mesi.
  CONTINUA ...»

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