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Yahoo! crolla in Borsa, Microsoft tratta con Aol

di Daniela Roveda

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6 Maggio 2008

Microsoft non perde tempo: secondo autorevoli indiscrezioni raccolte da il Sole 24 Ore, i vertici di Redmond non avrebbero neppure atteso la chiusura definitiva delle trattative con Yahoo! e avrebbero aperto, già da alcuni giorni, un dialogo anche con il colosso Time Warner. In discussione il possibile acquisto di America Online come alternativa a Yahoo!. Secondo le indiscrezioni raccolte, gli incontri, ad alto livello, ssarebbero avvenuti proprio mentre l'amministratore delegato Steve Ballmer era impegnato nelle serrate trattative con Jerry Yang, la sua controparte a Yahoo!. E questo spiegherebbe sia l'intransigenza con cui Ballmer ha rifiutato ulteriori concessioni in termini di prezzo ai vertici Yahoo!, sia le sue dichiarazioni, secondo cui «Microsoft dispone delle risorse strategiche e interne per crescere in modo autonomo nel comparto Internet». Aol è di molto inferiore a Yahoo! per peso di mercato, ma costerebbe anche molto meno.
Che tutti continuino a parlare con tutti, lo conferma la reazione di Wall Street alla notizia del fallimento delle trattative: come tutti si aspettavano, ieri il titolo Yahoo! ha fatto un tonfo in Borsa, con una perdita del 15% rispetto alla chiusura di venerdì, circa 7 miliardi di dollari volatilizzati in pochi minuti di scambi sul mercato. Ma il titolo si è fermato a quota 24, non è ridisceso ai livelli precedenti all'offerta di Microsoft del gennaio scorso, circa 19 dollari, né ai 20-21 dollari stimati da alcuni importanti analisti. Si tratta della conferma che per Wall Street la partita sulle alleanze Internet è tutt'altro che chiusa, che Yahoo!, Microsoft, ma anche Google, News Corp e, appunto Time Warner resteranno impegnati in una danza strategica ad oltranza, fino a quando il quadro delle nuove alleanze non si sarà ridefinito.
Le quotazioni di Google sono salite ieri di oltre il 2%, quelle di Microsoft si sono mantenute in positivo per tutta la giornata ma hanno poi chiuso con una lieve flessione dello 0,5%. Time Warner ha guadagnato l'1,8%, mentre News Corp ha ceduto lo 0,5%. Le azioni di Yahoo!, infine, hanno chiuso le contrattazioni a quota 24,2 dollari, un prezzo che comunque rappresenta il 25% in più rispetto ai 19,2 dollari a cui erano valutate prima dell'offerta originale di Microsoft.
Sul piano strategico, Google, uno dei grandi protagonisti, resterà quasi certamente in posizione difensiva: nonostante abbia cercato di bloccare l'accordo con Microsoft, offrendo a Yahoo! un importante contratto di collaborazione e di pubblicità, non c'è un analista pronto a scommettere che i due potranno procedere ad una fusione per ovvi problemi antitrust. Alla partita è ovviamente interessata anche News Corp, il colosso guidato da Rupert Murdoch, che vuole rafforzare la sua presenza online ampliando il raggio di azione del suo sito di aggregazione sociale MySpace. Ora nessuno è pronto a scommettere che Murdoch possa offrire più di Microsoft. Per questo restano comunque in gioco le aziende più deboli come Aol e Yahoo!, aziende con un gran traffico di visitatori, svariati milioni di abbonati e un marchio noto, ma ormai incapaci di far fronte all'avanzata dei colossi.
Molte trattative si stanno svolgendo alla luce del sole, ma molte altre si stanno consumando dietro le quinte, e spesso su due o tre fronti. La stessa Time Warner ad esempio ha anche trattato con Yahoo! una possibile fusione con Aol nel caso in cui l'accordo con Microsoft non si fosse materializzato.
Wall Street non esclude nemmeno una riapertura delle trattative tra Yahoo! e Microsoft nel prossimo futuro. Non è la prima volta infatti che una acquisizione multimiliardaria viene mandata a monte per poi consumarsi qualche settimana dopo; è accaduto alla PepsiCo nel 2000 nell'acquisto della Quaker Oats, e alla Oracle nella battaglia per la conquista della Peoplesoft.
Quale sarà a questo punto la reazione degli azionisti di Yahoo!? Non è mai stato un mistero che il numero uno Jerry Yang volesse a tutti i costi mantenere l'indipendenza da Microsoft, ma l'amministratore delegato dovrà poter giustificare il suo comportamento davanti ai soci, delusi dal mancato incasso di un premio del 70%. Le azioni legali non sono ancora partite. Ma è solo questione di tempo: sono della tarda serata di ieri le indiscrezioni secondo cui i maggiori investitori di Yahoo! starebbero valutando un'azione per rimuovere il board.

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