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Yahoo!: avanti a piccoli passi con Google per l'advertising. "Guerra" aperta con Icahn

di Gianni Rusconi

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17 MAGGIO 2008
Jerry Yang prepara la controffensiva a Icahn

Trattative a piccoli passi tra Yahoo! e Google per definire un accordo strategico sul fronte della pubblicità legata ai servizi di ricerca on line proseguono e non si sono mai raffreddati anche dopo il dietro front di Microsoft. La partnership di cui si vocifera da tempo e che tanto provoca fastidio al gigante di Redmond è quindi ancora più che probabile anche se con tempi leggermente più lunghi di quelli inizialmente preventivati. Stando a quanto riportato dal New York Times, comunque, qualcosa potrebbe muoversi fin da settimana prossima.
La notizia riportata dalle agenzie, che cita fonti vicine alle due società, arriva nel pieno della bufera scatenata dal finanziere Carl Icahn (secondo Forbes il 42esimo uomo più ricco del pianeta con un patrimonio personale di 13 miliardi di dollari) contro il board della società californiana. La "battaglia per le deleghe", in vista del Consiglio di amministrazione di inizio luglio, architettata da colui che possiede oltre 59 milioni di azioni Yahoo! ha riaperto di botto la saga "MicroHoo" e i vertici di Sunnyvale (prima il Presidente Roy Bostock e subito dopo il Ceo Jerry Yang) ha speso parecchio tempo in questi giorni a rintuzzare l'attacco scagliato loro addosso da Icahn. Tempo che probabilmente li ha distolti dalla "pratica" Google, che ora sembra tornare una priorità dell'agenda. Il rischio, legato all'eventuale esito positivo della "proxy fight" mossa da Icahn, di un ribaltone dell'attuale board è però serio e se questo avvenisse è praticamente scontato che la conclusione della fusione di Microsoft diventi solo una questione di tempi e modi.
Fra assensi e scetticismi degli altri grandi azionisti, la sfida lanciata dal super finanziere a Yahoo! si annuncia senza esclusione di esclusione di colpi. Da entrambe le parti. Ieri, infatti, su alcuni siti americani è apparsa la notizia secondo cui la società si stia adoperando per non rendere pubblici alcuni documenti (fra cui alcune note relative alle conversazioni avvenute fra Yang e Steve Ballmer) redatti dai top executive per pianificare le azioni da opporre al tentativo di scalata di Microsoft. Documenti che potrebbero essere utilizzati dai legali degli azionisti per contenere i tentativi del board di evitare o perlomeno respingere la "battaglia per le deleghe" intrapresa da Icahn.

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