Nella vicenda MicroHoo irrompe la figura "imponente" di Carl Icahn, con una lettera indirizzata al presidente di Yahoo!, Roy Bostock. Il miliardario finanziere che tanto ha pesato nell'economia delle più importanti scalate di società hi-tech (l'ultima quella di Oracle alla Bea Systems) e che negli ultimi 15 anni si è reso protagonista di ben 18 azioni legali ("proxy fight" come in gergo dicono gli americani) nei confronti di società come Motorola, Time Warner e Blockbuster, è dunque sceso in campo, confermando le indiscrezioni di ieri. "È chiaro – ha scritto colui che viene definito dalla comunità finanziaria Big Dog - che i vertici di Yahoo! hanno agito irrazionalmente e hanno perso la fiducia degli azionisti e di Microsoft". Da qui l'annunciata dichiarazione di guerra all'attuale board della compagnia californiana con l'intento di sostituirlo in toto o perlomeno costringerlo a riaprire in tempi rapidi le trattative con Microsoft. Con il fine ultimo di dare il via libera all'acquisizione a condizioni (i 33 dollari per azione proposti da Steve Ballmer e non i 37 richiesti a più riprese dal Ceo Jerry Yang) che comunque soddisferebbero la maggior parte degli investitori della società di Sunnyvale.
Per raggiungere il suo scopo, Icahn ha messo le mani nelle ultime settimane su 59 milioni di azioni del motore di ricerca (ed è al lavoro per convincere la Federal Trade Commission Usa a dargli il via libera per portarsene a casa un ulteriore pacchetto da 2,5 miliardi di dollari) e stilato una lista di 10 nuovi candidati da proporre alla prossima assemblea degli azionisti di inizio luglio, quando si voterà per il rinnovo delle cariche del dei Consiglio di Amministrazione di Yahoo!. La pressione esercitata dai grandi azionisti potrebbe quindi cambiare drasticamente le carte in tavola e dare all'intera vicenda contorni per altro previsti, quelli cioè di una transazione "forzata", non molto lontana dai canoni dell'Opa ostile. In attesa delle mosse di Icahn, gli analisti tengono monitorato con estrema attenzione l'andamento del titolo Yahoo! a Wall Street: ieri sera ha chiuso in rialzo del 2,18% a 27,14 dollari. Ma oggi è un altro giorno, forse quello più importante da quando Microsoft ha deciso di ritirare ufficialmente l'offerta per acquistare la grande rivale. E molti sono convinti che l'intervento di Icahn possa dare luogo all'epilogo già visto in occasione della scalata lanciata da Oracle a Bea Systems, che presenta molte similitudini rispetto a quella voluta e perseguita dal Ceo di Microsoft Steve Ballmer.
Ecco il testo integrale della lettera che Ichan ha inviato al Presidente di Yahoo!