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Amd sfida Intel Centrino e mette un Puma nei notebookdi Luca Figini |
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Non è solo la casa l'habitat ideale per Puma, che si difende egregiamente anche in ufficio. A iniziare dal processore Turion X2 Ultra 64, che vanta un'architettura dual core (da qui il nome X2) con nuclei di elaborazione indipendenti, al fine di offrire un elevato parallelismo di elaborazione. Ciò si traduce in tempi di risposta inferiori e in un'efficienza di elaborazione superiore in Windows, ma senza dimenticare il risparmio energetico. Per esempio, la tecnologia Ati PowerShift provvede a regolare la frequenza operativa del reparto grafico in virtù dell'uso che si fa del 3D. In più, sono stati impiegati transistor che riducono la dispersione energetica. Dal canto suo, l'architettura è studiata in modo tale da potere "spegnere" le componenti che giacciono inutilizzate. La Cpu può operare con frequenze diverse per i due core, oppure può ridurre l'alimentazione dei bus interni. Ciò è particolarmente utile quando si lavora, perché non tutte le risorse di sistema sono occupate, quindi possono essere disattivate quelle inoperose a tutto vantaggio dell'autonomia della batteria. Anche perché in ufficio, più che essere sfruttato come dispositivo multimediale, il portatile è uno strumento di lavoro, dunque vanno presi in considerazione una serie di altri attributi specifici. Come la sicurezza, per questo Amd ha corredato Puma di primitive per garantire l'accesso mediante smart card e sensori biometrici, oltre a implementare il supporto per la virtualizzazione e la protezione dai virus più diffusi. La compatibilità con i principali protocolli di gestione remota farà la felicità degli amministratori di rete, che possono centralizzare la manutenzione dei pc basati sulla nuova piattaforma di Amd. Non solo, sempre a supporto dell'attività lavorativa, Puma può pilotare fino a quattro display contemporaneamente e vanta un reparto Wi-Fi compatibile con gli standard più recenti (11g e 11n), capace di fornire un'efficienza di trasmissione superiore alla media. A conti fatti, l'azienda di Sunnyvale punta a massimizzare il raggio operativo della wireless Lan a bordo del notebook per limitare le oscillazioni della velocità di navigazione. Questo è lo stato dell'arte di Amd, ma per il futuro cosa bolle in pentola? Va subito detto che con Puma ha debuttato l'atteso sistema Xgp (External graphics platform), ovvero una archiettura aperta che consente di realizzare espansioni esterne alla grafica integrata nei notebook. In questo modo, si possono migliorare le prestazioni aggiungendo un accessorio senza bisogno di sostituire il notebook. Fisicamente si tratterà di un dispositivo paragonabile a un'unità disco esterna connesso tramite un cavo a un apposito connettore. Questo anticipa la crescente domanda di portatili sempre più focalizzati nel gaming, oltre che nel multimedia. Nei prossimi quattro anni si prospetta una forte richiesta di notebook, che passeranno dalle attuali 80 milioni di unità a quasi 120 milioni in tutto il mondo nel 2011. Come paragone, si consideri che nello stesso periodo i desktop avranno una crescita di poche centinaia di migliaia di pezzi venduti. Sono le previsioni per il mercato consumer, mentre in quello business i portatili raggiungeranno volumi di vendita identici ai pc "fissi". Traendo le somme, le analisi di mercato fotografano una situazione in cui ai notebook saranno richieste le stesse prestazioni e funzioni che oggi sono ad appannaggio dei desktop. Puma è il primo passo in questa direzione, nei prossimi mesi sarà ufficializzato anche Shrike, la nuova piattaforma ancora più potente e modulare. Ma bisogna attendere il 2009 per vederla all'opera.
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