Meno male che Andrew Chapman è un tipo onesto. Pochi giorni fa ha comprato su eBay un vecchio server, per 35 sterline. Si è stupito, nel vedere che i dati non erano stati cancellati dal disco rigido. Ma si è sbalordito di fronte al loro contenuto: c'erano le informazioni – neppure criptate – sulle carte di credito, i dati personali e persino le firme di un milione di clienti della Royal Bank of Scotland. Avrebbe potuto truffare migliaia di persone con assoluta comodità. O rivendere le preziose informazioni a qualche organizzazione criminale.
Succede in Inghilterra, dove la settimana scorsa è stata persa una chiave Usb che conteneva i dati personali di 84mila detenuti. E dove, a giugno, informazioni segrete del Governo sul terrorismo sono state trovate a bordo di un treno. Secondo il Gartner Group, solo nel software per la sicurezza verranno spesi quest'anno 11 miliardi di dollari. Anche se poi, bastano 35 sterline di stupidità a rovinare tutto.
Ma la fortuna ha baciato la Royal Bank of Scotland, con quel server finito per caso nelle mani dell'onesto Chapman. Tantopiù che il suo cognome, in un inglese un po' desueto, vuol dire «venditore ambulante».