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I costi di manodopera che avete in Turchia sono un vantaggio rispetto ad alcuni dei vostri diretti concorrenti? E in che misura sui prezzi di vendita del Tv?
Molti dei nostri concorrenti producono attualmente in ogni parte del mondo, là dove sussistono le migliori condizioni per farlo. Grundig vuole essere un marchio alla portata di un grande numero di persone e non di una nicchia ristretta di consumatori e per portare a certi livelli un marchio è necessario fare economie di scala sui costi di produzione. E in Turchia abbiamo in effetti un costo base inferiore rispetto ad altri Paesi. Ma il fattore più importante rimane la qualità del prodotto, e la fabbrica di Istambul è attrezzata e organizzata per garantire i più elevati standard in tal senso.
Per arrivare a produrre 5,5 milioni di televisori all'anno, dagli attuali circa 3 milioni, servono cospicui investimenti: sono risorse di cui Grundig già dispone, pensa di recuperarle dal proprio business sui Tv o arriveranno da altre fonti esterne (partner terzi, fondi di investimento, ecc..)?
Grundig oggi fa parte di un Gruppo che entra di diritto fra le 200 più grandi compagnie nel mondo. Per noi è ovviamente un grande vantaggio poter avere alle spalle un partner in grado di supportare appieno la strategia di riportare il brand Grundig su una dimensione globale. E questo supporto non si limita all'aspetto finanziario ma si amplia ad altri ambiti, a cominciare dall'organizzazione di vendita. Sfruttando l'esistente struttura operativa su scala internazionale di Koç non dobbiamo accollarci i costi per realizzarla ex novo e questo rappresenta un base importante per lo sviluppo futuro e profittevole dell'azienda Grundig.