Poco più di cinque milioni nel 2008, circa otto milioni nel 2009 e 50 milioni entro il 2012. Questa l'escalation, in termini di unità vendute sul mercato, dei mini notebook, la nuova emergente categoria di computer mobili salita agli onori della cronaca un anno fa con il debutto dell'Eee Pc di Asus. I dati sono di Gartner e fanno per una volta a pugni con quelli elaborati dalla società di ricerca rivale Idc, che prevede invece 3,5 milioni di pezzi per quest'anno, 5 milioni per il prossimo e 9,2 milioni fra quattro anni. Al di là delle macroscopiche differenze fra le due proieizioni, è indubbio che i produttori ora in gioco sono tanti, praticamente tutti fatta eccezione per Sony e Samsung, e che le aspettative degli analisti si aggiornino costantemente al rialzo. Quella che viene prospettata per i cosiddetti netbook è in effetti una crescita da record, favorita – a detta di Gartner – dalla domanda degli utenti consumer. Se tali stime corrisponderanno a realtà, verrebbe decretato il successo di tutti quei dispositivi equipaggiati con schermi da cinque fino a 10 pollici e un sistema operativo in versione completa, sia esso Windows Xo o Linux. Dispositivi che si faranno preferire per varie ragioni: dalle dimensioni compatte al peso ridotto, dal prezzo contenuto alla facilità d'uso fino alle funzionalità di cui sono dotati (connettività wireless in testa), limitate rispetto a un notebook tradizionale ma tali da potersi definire all'altezza di un vero e proprio computer.
Gartner non lo dice chiaramente ma l'ascesa dei netbook rischia di mettere in ombra un'altra categoria di mini computer mobili, e nella fattispecie i Mid (Mobile Internet device), considerati da più parti come uno dei prodotti "killer" dell'immediato futuro. I consumatori, invece, si orienteranno verso i mini-notebook con due distinti abiti, quello degli utenti al primo acquisto di un computer mobile e quello degli utenti tecnicamente preparati in cerca di una seconda o terza scelta (a basso costo) da affiancare al computer già in uso. Nati come pc per gli studenti, oggi i netbook sono un prodotto per il consumer a tutti gli effetti - il 70% delle vendite stimate da Gartner sarà infatti generato da questo comparto - con (al momento) isolate divagazioni verso la sfera business. I vendor, secondo gli analisti, dovranno quindi curare due aspetti sopra gli altri, design e facilità d'uso. Presupposto il fatto di offrire i rispettivi mini notebook con un'adeguata struttura di partner di canale (quella esistente o anche una ex novo, che chiama in causa operatori telco, catene di negozi e altro ancora), Asus e tutti gli altri produttori scesi in campo, dovranno mettere bene a fuoco le proprie strategie di vendita per evitare possibili confusioni in termini di posizionamento sul mercato soprattutto nei prossimi 12/14 mesi.
Sul fatto che per molti vendor di computer si siano aperte le porte di nuove opportunità di generare ricavi c'è poco da discutere, ma è altrettanto evidente che nel medio periodo la crescita esponenziale della domanda dei netbook andrà in qualche modo a cannibalizzare il mercato dei tradizionali notebook. Fino tutto il 2009 il gap prestazionale fra le due categorie di prodotto sarà tale da evitare "pericolose" sovrapposizioni. Dal 2010 in avanti, però, la fascia dei portatili "low end" potrebbe essere seriamente minacciata e a partire dal 2011, al crescere delle funzionalità dei mini pc, anche il segmento business potrebbe alquanto risentirne. Molto dipenderà per l'appunto da come i vendor inseriranno a listino i rispettivi netbook, se come reale alternativa ai sub notebook piuttosto che come dispositivi ultramobili evoluti, da intendersi un gradino sopra gli smartphone di nuova generazione. Senza dimenticare la questione prezzo: un conto è portarsi a casa un Eee Pc da 299 euro, un altro doverne spendere 499 o giù di lì. Tanti quanti servono per comprare un notebook entry level.
