La joint venture voluta dalla News Corp di Rupert Murdoch e le major della musica ha preso corpo, ieri. L'annuncio ufficiale del sodalizio fra MySpace, uno dei siti di social networking più popolari al mondo, e le quattro principali etichette discografiche - Universal Music Group di Vivendi, Sony Bmg Music Entertainment, Warner Music Group ed Emi Music (quest'ultima ancora deve formalizzare il suo ingresso nella joint venture) - è quindi arrivato rispettando in pieno le anticipazioni delle scorse settimane. A comporre una squadra di prime firme che si appresta a dare l'ennesimo giro di vite all'industria musicale ci sono anche Sont Atv Music Publishing e alcuni produttori indipendenti, a cominciare da The Orchard per allargarsi ad altri nomi meno noti come Alternative Distribution Alliance, Red, Fontana e Caroline. Varie centinaia di piccole etichette, alcuni delle quali annoverano artisti di fama come Tom Waits e Bjork e altre come Merlin con una quota di mercato importante negli Stati Uniti, sono invece rimaste tagliate fuori e non hanno perso tempo nel farse sentire le loro rimostranze. Ma tant'è, MySpace Music è nato.
Con quali finalità è molto chiaro: offrire a una vastissima comunità di utenti della Rete (120 milioni nel mondo, secondo i dati di ComScore coloro che frequentano MySpace.com) un'offerta di contenuti audio e video e informativi dedicati alla musica che non ha eguali e che comprende servizi di intrattenimento in piena filosofia Web 2.0. La lista è lunga: suonerie, lettori musicali (dei "pop-up" dinamici) personalizzabili, contenuti esclusivi, strumenti di condivisione "user-to-user"ma anche negozi on line per l'acquisto di prodotti di merchandising, biglietti per i concerti e altro ancora. Per essere più chiari chi entrerà sul sito avrà la possibilità di ascoltare gratuitamente e in modalità streaming brani di migliaia e migliaia di artisti e di organizzarli in playlist nel proprio profilo per condividerli con gli altri membri della community MySpace. Quindi potrà scaricare e comprare le canzoni in formato Mp3 Drm-free (liberi cioè dalla protezione del lucchetto digitale e riproducibili su qualsiasi dispositivo, iPod compreso) attraverso la piattaforma e-commerce di Amazon piuttosto che usufruire delle varie altre promo di cui il sito sarà farcito. Cos'altro contraddistingue infatti il nuovo portalone della musica? La risposta è sponsor. Quattro grandi multinazionali – McDonald's, Sony Pictures, Toyota e State Farm – hanno infatti sposato da subito il progetto MySpace Music accollandosi i costi di gestione dello stesso in cambio della visibilità dei rispettivi messaggi pubblicitari e promozionali.
Un nuovo rivale per iTunes?
Considerare MySpace Music un diretto concorrente dello store musicale di Apple è una cosa giusta. La risposta è ovviamente sì, visto e considerato che entrambi i servizi vendono contenuti digitali di intrattenimento ma nel caso della nuova "creatura" il discorso non si può non ampliare al discorso pubblicitario. Il ruolo giocato dagli sponsor dell'iniziativa conferma di fatto che la voce advertising sarà una componente fondamentale del negozio di musica targato MySpace: non solo nelle tradizionali forme dei banner ma anche attraverso strumenti di comunicazione virale fra gli utenti più influenti, sfruttando in tal senso i consolidati meccanismi di interazione dei siti di social networking. Il download di brani "rischia" quindi di essere un'attività secondaria, considerando il fatto che un'altra fetta di business verrà generata dalle vendite on line di accessori, biglietti e suonerie (tramite la partnership con Jamster), contando sul fatto che gli artisti e i gruppi musicali che già si promuovono su MySpace sono oltre cinque milioni. La sensazione è che il nuovo servizio prenda un'altra strada rispetto a iTunes – la cui popolarità è legata a filo doppio al binomio stretto con l'iPod (e ora anche l'iPhone) – e che sfrutterà a dovere la grande dote degli utenti che ogni giorno accedono ai contenuti digitali da MySpace. Ad alcuni, però, qualche dubbio rimane circa le reali potenzialità di questo servizio inteso come puro negozio on line di musica: le esperienze, giunte al capolino o non certo esaltanti, delle varie Sony Connect, Yahoo Unlimited, Msn Music Napster, Rhapsody e Microsoft Zune sono esempi da non sottovalutare.