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Telecomunicazioni, ecco come funziona l'ecosistema

Franco Bernabè a colloquio con Luca De Biase

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9 ottobre 2008
Obiettivo leadership
Nòva 100
Crossroads di Luca De Biase

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Gli innovatori proporranno al mercato prodotti dotati di funzionalità che richiedono la connessione e la Telecom dovrà supportarli e abilitarli con tecnologie e nuovi modelli di business. E i consumatori? «Con il progresso delle tecnologie, anche la comunicazione tra le persone si trasformerà per dare una sensazione di presenza e di interazione. Ma anche in questo caso, il meglio sarà generato dall'innovatività di altre aziende, piccole o grandi, alla periferia dell'ecosistema. Telecom potrà partecipare con le sue piattaforme, con i servizi di autenticazione e roaming tra terminali e ambienti, con i servizi di localizzazione e soprattutto con quelli di trusted party: se ci riusciremo, avremo un grande futuro anche in termini di fatturato. Lo dimostra l'esperienza: il fatturato è raddoppiato quando ai clienti fissi si sono aggiunti i clienti mobili. Oggi alla clientela fissa e mobile – che mostra una fisiologica riduzione di fatturato e margine – si vanno ad aggiungere miliardi di sensori e nuovi prodotti che funzionano comunicando. Dobbiamo contribuire portando efficienza nelle catene produttive, distributive e di customer care, liberando risorse che possono essere messe in gioco per nuovi progetti».

Se anni di internet hanno generato cambiamenti strutturali, molto altro deve essere realizzato. «Informatica e telecomunicazioni sono già oggi praticamente indistinguibili a livello tecnologico. Ed entrambe sono alla ricerca di nuovi modelli di business. Il computer è già scomparso embedded in una pluralità di oggetti. Oltre il 99,9% dei microprocessori non va a finire in prodotti che chiameremmo computer, ma nei giocattoli, nelle chiavi degli hotel o delle auto, nei micro-onde, nei sistemi antifurto... Tutti questi "computer" sono, nella percezione del cliente, "gratuiti". La connettività si sta avviando sulla stessa strada: scompare dalla percezione e appare gratuita (flat rate, wifi, bluetooth, scambio di informazioni tramite schede di memoria...). Oggi si vendono giocattoli solo se hanno dentro un chip: alla gente non sembra di pagare l'elettronica ma Intel fa più soldi di 10 anni fa. In modo simile la gente darà per scontato che il libro elettronico che ha acquistato (come il Kindle di Amazon) si colleghi gratuitamente alla rete, come la macchina fotografica che potrà immediatamente inviare foto a un amico…

E il mondo delle telecomunicazioni farà più soldi di quanti ne faccia oggi. Ma non necessariamente le aziende di telecomunicazioni tradizionali. Per questo le compagnie telefoniche devono essere completamente ripensate in termini di strategia e struttura organizzativa. Vincerà chi saprà fornire la migliore connettività non solo fisica ma anche logica. Cioè chi saprà gestire meglio la privacy e la sicurezza, chi farà apparire più semplice l'interfaccia, chi potrà meglio garantire l'ubiquità di accesso ai servizi, chi saprà conservare e meglio rendere fruibili le informazioni personali...».

Oggi si vedono i primi passi. «Stiamo lavorando per la mobilità, che comprende la connettività tra auto e servizi:il che coinvolge assicurazioni, officine, service provider, istituzioni. Stiamo lavorando sull'energia: anche per abilitare una varietà di aziende, da chi fa impiantistica a chi fa elettrodomestici, a sfruttare la rete per diminuire i consumi domestici. Lavoriamo in base al paradigma web 2.0 per le piccole imprese fornendo strumenti di cloud computing arricchito: con connettività, capacità di elaborazione e memorizzazione. E poi ci sono i servizi per i territori...».

E la ricerca? «Abbiamo risultati significativi nella propagazione radio che ci permettono di servire più clienti a parità di spettro. Stiamo lavorando su sistemi per permettere il trasferimento di energia tramite onde radio con una tecnica di risonanza chiamata "onde evanescenti". Diventa possibile ricaricare il telefonino appoggiandolo al tavolo senza caricabatterie e – il che è forse ancora più interessante – alimentare dei sensori in un ambiente». E come si valorizzano questi risultati in azienda? « L'innovazione non è l'invenzione. È una novità introdotta con successo nel mercato che apre o cambia lo spazio di business. Significa che dobbiamo organizzare una filiera tra i ricercatori, i manager che studiano i modelli di business e il mercato. Questa filiera non è fatta di sole procedure. Stiamo cercando di realizzarla anche offrendo la possibilità ai ricercatori che hanno un risultato tecnologicamente significativo e potenzialmente interessante per il mercato di diventarne i product manager. Lo abbiamo fatto nella Dynamic tv, una televisione che va a catturare la lunga coda dei contenuti, pensata per una fruizione attiva più che per chi sta sdraiato sul divano».

Le conseguenze sulla cultura aziendale, alla Telecom, sono notevoli. «L'evoluzione complessiva apre nuovi mercati. Non è vero – e i nostri conti lo dimostrano – che non si facciano più soldi con la connettività fisica. Ma è vero che riusciremo a generare nuova redditività contribuendo all'efficienza dell'ecosistema. Questa è una vera e propria rivoluzione e una sfida enorme proprio sotto il profilo della cultura aziendale. Siamo stati abituati dalla nostra nascita a creare un giardino e a curarlo al meglio facendoci passeggiare sopra i nostri clienti. Ma se l'innovazione è distribuita e noi lavoriamo per molte altre aziende che si mettono a piantare nuove aiuole, cambia l'ottica. La logica non è più quella delle diverse parrocchie,ma un lavoro di squadra, interno ed esterno, per aumentare il valore complessivo. Gli strumenti di cooperative working, da soli, restano lettera morta se non cambia il modo di operare. Abbiamo aperto in azienda dei blog per interrogarci tutti insieme su cosa possa essere Telecom nel 2015. Riceviamo suggerimenti e creiamo una cultura di partecipazione, di autonomia di pensiero al servizio della squadra. Non più "yes man", efficaci quando si compete solo sui costi, ma persone che si mettono in gioco».

  CONTINUA ...»

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