Era inevitabile che all'annuale European It Banking Forum organizzato da Idc alla Borsa di Milano tenesse banco l'argomento "crisi", del resto previsto nel titolo "Crisi Finanziaria, sistema bancario e ruolo dell'Ict". Al convegno si sono sentite affermazioni tipo l'innovazione non è una cosa che va bene solo per i tempi buoni, le banche possono tirare la cinghia solo dando più efficienza ai processi, le tempeste passano, il mondo (finanziario) resta, bisogna anticipare i cicli di mercato con una gestione del ciclo ottimale, e così via. Affermazioni sacrosante, cose assolutamente da raccogliere e da fare. Immancabilmente seguite da un però, che riguarda soprattutto il futuro vicino, quando il quadro della crisi sarà ancora più chiaro: azzeramento, collasso, pensavamo peggio, o..? Quello che fa paura è che questa crisi non è paragonabile ad altre più recenti caratterizzate da una forte regionalità, ma coinvolge tutte le aree del mondo; insomma, è la prima crisi finanziaria della globalizzazione, che rischia non solo di rovinare intere schiere di risparmiatori, ma di fatto sta cancellando il mercato della intermediazione bancaria. L'Italia è meno esente da questi fenomeni, per la struttura del risparmio, per l'abitudine consolidata "da parte delle banche di condividere il rischio col cliente", come ha detto Giovanni Boccalini, responsabile della divisione banche estere di Intesa San Paolo. Tutti i relatori al convegno di Idc, si sono dichiarati d'accordo che questo futuro vicino pieno di incognite sarà affrontato con maggiori possibilità di uscirne vivi dalle banche che negli anni passati hanno investito nell'innovazione. Ma, avverte Rachel Hunt, research manager di Idc per il settore finanziario, occorre continuare su questa strada, se si vuole affrontare bene il dopo-buriana. Questo vuol dire investire in tool, infrastrutture e piattaforme "valide ma flessibili" capaci di offrire un supporto all'offerta di servizi finanziari che sarà sempre più di qualità e di alto profilo. Finalmente la buona finanza? Un punto a favore viene dagli interventi statali, che non potranno limitarsi a salvare le banche, ma dovranno fare in modo che esse possano rilanciarsi. Come? Innovando, of course. In questi tempi di chiari di luna, basta spostare sulla crescita parte di quel 50-60% e più di budget It speso per la quotidianità. Hunt è convinta che la differenziazione si giochi soprattutto a livello di delivery, e che la customer experience (le tre "R" di relevance, reliability, responsability) debba guidare le prestazioni di business. Agli operatori che chiedono, molto pragmaticamente, cosa fare in questo momento, Hunt consiglia di cercare una migliore efficienza (economie di scala globali), appunto la customer experience, la gestione dei rischi operativi, l'agilità. In questo quadro, i vari attori mostrano prudenza: tra le banche, c'è chi punta sulla risk governance (Deutsche Bank), c'è chi si dichiara ottimista perché gli istituti di credito italiani di territorio sono sani, afferma che il sistema informativo è adeguato alle sfide anche se prevede una riduzione del budget It (Banca Popolare di Milano), chi pensa alla skill evolution (Bnl); tra i vendor chi crede che realisticamente l'It nelle banche sarà oggetto di una più o meno significativa contrazione dei costi, che ci si dovrà porre ancor di più nell'ottica della "prioritizzazione", e che "acquistando un servizio per volta si potrà riconquistare il mondo" (Oracle). Una cosa è certa: l'innovazione deve puntare sulla relazione banca-cliente, mai scesa così in basso come negli ultimi anni. Tra le soluzioni tecnologiche per rendere la vita più facile alle banche, il mobile banking e il mobile brokerage (Blackberry), la filiale bancaria multimediale e interamente automatizzata, che non necessita della presenza di personale in sede e permette ai clienti di accedere a numerosi servizi come videoconferenze con esperti, sessioni di internet banking, consulenze a distanza, oltre che alle normali funzionalità bancomat (Telecom Italia), l'innovazione tecnologica in filiale proposta da Ibm attraverso Rfid, Ddm, Tv, chioschi, videoconferenza, videosorveglianza, Crm integrato nell'operatività di front-end con l'ausilio di strumenti di customer equity e lifetime value management, e sistemi informativi che devono rivedere la struttura per silos applicativi con l'obiettivo di mettere al centro canale, cliente e prodotto. Il tutto giocato all'interno di un nuovo modello industriale dell'It di erogazione dei servizi e di sviluppo di sistemi e applicazioni, e di una auspicata riscrittura delle regole del mondo finanziario. Il convegno ha dedicato gran parte del pomeriggio al modello della Banca Etica: che sia questo il futuro?