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Il Web prima scelta degli inserzionisti europei

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6 NOVEMBRE 2008

Dalla ricerca annuale "Internet Ad Barometer", scaricabile liberamente dal portale della European Interactive Advertising Association (Eiaa), emerge un messaggio molto evidente: Internet è il media preferito dagli inserzionisti per ottimizzare i risultati degli investimenti pubblicitari, sia a livello locale che a livello internazionale. Lo confermano in modo particolare due dati. Il primo: il 38% degli addetti ai lavori descrive il Web come strumento di comunicazione "essenziale" (erano il 17% nel 2006).

Il secondo: oltre l'80% degli intervistati ha confermato come nel 2008 la spesa destinata alla pubblicità online sia notevolmente cresciuta e che anche nel prossimo biennio (2009 e 2010 quindi) i budget aumenteranno nell'ordine del 16/17%. Il terzo: le azioni di display advertising su scala paneuropea sono cresciute del 150% negli ultimi tre anni. La maggiore popolarità di Internet quale vetrina commerciale è coincisa secondo l'indagine delle Eiaa con una certa disaffezione rispetto a televisione, carta stampata e sistemi di direct marketing, a cui circa un terzo degli intervistati ha sottratto quest'anno risorse e investimenti dedicati. Convinti nella maggior parte dei casi dell'efficacia del mezzo online in fatto di veicolo di maggiore percezione e conoscenza del marchio e di strumento decisivo per influenzare le decisioni di acquisto dei consumatori finali. Almeno secondo il 40% degli intervistati.

La stessa European Interactive Advertising Association ha comunicato proprio oggi i dati inerenti il consumo dei media da parte degli utenti europei e per quanto riguarda l'Italia emerge che coloro che si collegano alla Rete ogni settimana sono circa 20 milioni (su 178 milioni totali), di cui il 39% è on line ogni giorno (la media europea è del 55%). I giovani si confermano i fruitori pi appassionati del Web e nella fattispecie la fascia di utenti italiani tra i 25 e i 34 anni trascorre fino a 15 ore a settimana navigando on line. Fra i tanti dati, spicca quello che vede ben il 38% degli internauti del Bel Paese aver cambiato idea sul "brand" del prodotto prossimo all'acquisto dopo aver effettuato una ricerca in Rete.

Alison Fennah, executive director di Eiaa, ha commentato i dati di cui sopra ribadendo un concetto ormai dato per assodato da molti addetti ai lavori: «L'indagine dimostra come Internet sia diventato qualcosa di più di un mezzo di comunicazione, e cioè uno strumento di partecipazione attiva che consente di controllare e sviluppare il proprio stile di vita, dall'intrattenimento alla gestione delle proprie risorse. E per gli operatori dell'advertising la sfida sta nel riuscire a creare campagne che mantengano il controllo della fruizione interattiva». (G.Rus.)

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